Quindi un tampax musicale? Dopo il robot che legge
le storie ai vostri bambini già nati e fa loro le coccole, adesso anche l'ipod
da infilare in vagina per cantare le canzoncine ai vostri bimbi non ancora
nati? Ma, dico, siete diventati tutti scemi?
Ora vi spiego
cos'è successo. Il mercato, sempre lui, sempre quello del "produci,
consuma, crepa", si è inventato un'altra cosa per farci spendere soldi, a
prescindere che ci serva o meno, a prescindere che faccia male o meno. Il
bisogno indotto in qualche modo lo indurranno, e fra dieci o vent'anni ci
spiegheranno che la loro grande invenzione produceva un tipo di irritazione
particolare che si cura con un tipo di pomata particolare brevettata dalla
stessa multinazionale produttrice dell'oggetto causa della malattia. E il cerchio
si chiude.
L'oggetto in
questione, il Babypod è - leggo in una specie di articolo promozionale - "un
altoparlante da vagina, un piccolo accessorio compatibile con iPhone o altri
smartphone Android che consente di raggiungere il nascituro ancora in grembo
attraverso la musica. Il Babypod può essere utilizzato come un assorbente
interno: collegato al vostro smartphone, potrete decidere di stimolare i gusti
musicali del futuro neonato iniziandolo alla vostra musica preferita, che si
tratti dei Metallica o di Michael Bublè".
Ripeto la
domanda: siete diventati tutti scemi? In effetti, risponde lo stesso autore del
cosiddetto articolo, che ci assicura ipoallergenicità e igiene: "può
sembrare un oggetto bislacco". No, guarda, te lo dico con parole più
comprensibili: è una gran minchiata.
Mi spiegate
perché una futura mamma che - si presume - è contenta di avere un bambino non
dovrebbe essere lei stessa, insieme al suo compagno o alla sua compagna che sta
fuori, come si è sempre fatto, a cantare e a parlare al suo bambino?
Il tizio che
ha scritto il pezzo (immagino ben pagato) sostiene che "i neonati imparano
a parlare in risposta agli stimoli sonori che ricevono, soprattutto se sono
melodici – si legge sul sito ufficiale – Babypod è un dispositivo che li
stimola a suon di musica ancor prima di venire al mondo. Con Babypod impariamo
a vocalizzare già nell’utero". E grazie al cazzo. Questo lo sapevamo già,
ma perché non dovrebbero farlo ascoltando le voci dei loro genitori? Perché i genitori
secondo il mercato non devono più leggere le favole ai loro figli, cantare le
canzoncine, accarezzarli con la loro voce mentre sono ancora nella pancia e
quando sono nella culla, e poi aiutarli a fare i compiti, rimproverarli,
accompagnarli a scuola, eccetera?
Spero che non
ci sia gente tanto stupida da farsi prendere al lazo da quest'ennesima
invenzione che serve al mercato, non certamente ai bambini. E se qualcuno
invece stesse pensando di provare, mi ascolti: quando avete i bimbi nella
pancia, parlate, cantate, stonate, ridete, ballate. E scopate, ché non è vero
che non si può fare in gravidanza. Però prima levatevi quel coso, altrimenti è
difficile.
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