martedì 10 settembre 2013

Felicità

Ora che è uscita la classifica, tutti lì a meravigliarsi. L'Italia al 45° posto nella graduatoria della felicità? E chi l'avrebbe mai detto? Hanno messo insieme degli indicatori: salute, assenza di corruzione, aspettative di vita, generosità, libertà di scelta, presenza di qualcuno su cui contare. Invece - immagino - hanno trovato un welfare che va a puttane, politici che si vendono per niente, disoccupazione: che d'un colpo spazza via salute, aspettative di vita, libertà di scelta (avete presente i voti venduti a trenta euro ciascuno?) e presenza di qualcuno su cui contare se si escludono i familiari più stretti e si include un governo che si accanisce sui sudditi. Forse sarebbe bastato fare un giro per le strade e guardarci in faccia: siamo tristi, incattiviti, abulici, completamente soli. E si stupiscono. Ma come - dicono - ? Abbiamo clima, natura, opere d'arte. Ipocriti. Ma l'avete mai visto un depresso? Lo avete mai guardato negli occhi? Un depresso cammina ad occhi bassi, perché ha vergogna delle proprie lacrime, e non le vede le cose belle che lo circondano (ammesso che le cose belle - i monumenti, il paesaggio - non siano state devastate dai politici in cambio di qualche mazzetta), non si accorge del sole, del mare, di un'opera d'arte: vede solo il grigio dei marciapiedi. Quando sei umiliato, maltrattato, offeso, la bellezza non la vedi più. Neanche con gli occhiali.

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