Siccome oggi non avevo un cazzo da fare… Mi correggo: siccome oggi non avevo voglia di fare un cazzo, ho deciso di esaminare le mail arrivate negli ultimi giorni, tutte infarcite di proposte imperdibili per l’acquisto di bisogni (indotti) irresistibili, ovviamente a prezzi superscontati.
Si comincia con le scontatissime polizze di assicurazione per l’auto. E che me ne faccio se non ho una macchina da anni e non ne sento la mancanza?
Niente paura: te la fanno sentire loro la mancanza. Vuoi mettere una vettura superpotente da ricconi strafighi che fa duecento chilometri orari? No, non voglio mettere: come faccio a uscire per andare in concessionaria? E, se anche me la portassero fino a casa, intendo portandola su per le scale, come faccio a farla passare dalla porta? E poi come faccio a farle fare duecento chilometri se la mia casa è poco meno di cento metri quadrati?
E che problema c’è? Prezzi stracciatissimi per ristrutturare casa, abbattere una parete di qua e una di là, allargare il cesso, ritinteggiare… E io dovrei fare entrare a casa una mandria di operai, forse senza mascherina, disattendendo le regole? Chi sono io, Fabrizio Corona che si fa venire a domicilio e ai domiciliari il personal trainer? E se uno di loro avesse contratto il virus?
Ah, già: mi vendono anche le mascherine a pacchi che negli ospedali non ci sono ma in rete sì, ettolitri di disinfettanti e, già che ci sono, quintali di blister di medicinali miracolosi che uccidono il virus, mi tolgono anche il mal di schiena diventato cronico a furia di stare davanti a questo cazzo di computer a scrivere stronzate e, sempre già che ci sono, mi fanno diventare giovane, alta e magra.
Dopo questa cura, naturalmente sarò esteticamente pronta per acquistare un viaggio aereo per una località esotica, quindici giorni tutto compreso al prezzo di un week-end. Portandomi dietro vestiti estivi e sandali arrivati direttamente da Wuhan.
Ma se proprio dovessi decidere di restare a casa, Amazon mi offre tre mesi (tre mesi? sanno qualcosa che noi non sappiamo?) gratis di musica, posso comprare impastatrici e un forno nuovo per preparare torte e mi vendono anche un attrezzo per misurarmi l’inevitabile diabete «senza pungerti», mi posso ubriacare con ettolitri di vino e, siccome ci hanno spiegato che siamo in guerra, mi vendono quasi gratis una torcia militare e un drone tascabile grazie al quale potrò stanare comodamente dal balcone quelli che escono senza permesso e provare l’ebbrezza della delazione.
E infine, ancora in tema di ebbrezza e sinonimi, il vincitore è senz’altro il sito che ti prospetta notti (e pure giorni, visto che ormai non sappiamo più che anno è, che giorno è, questo è il tempo di vivere con te, anche se i giardini di marzo ce li siamo già giocati e presto ci giocheremo anche quelli di aprile) di sesso sfrenato. Il nome suona, più o meno, facendo il verso a Faccialibro, come Scopalibro e ti chiede espressamente se «vuoi incontrare qualcuno per scopare». Ora, non sarebbe una brutta idea, però avrei bisogno di un chiarimento: dovendo rispettare la distanza di sicurezza di almeno un metro, siete sicuri di avere a disposizione «materiale» omologato?
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