venerdì 26 aprile 2019

Furgiuele, l'ultras cattolico

«Dalla destra sociale proviene anche il segretario della sezione calabrese della Lega-Noi con Salvini. Si chiama Domenico Furgiuele, un passato nella Destra di Storace, e, ora, candidato alla Camera. Di mestiere fa il geometra, a tempo perso lavora nella tv locale di famiglia. Le sue passioni, il calcio e la storia. Quando era un ultras del Sambiase ha collezionato un Daspo, che la Questura affibbia solo ai tifosi più agitati. Sulla storia recente ha le sue idee. Ritiene, per esempio, il neofascista Stefano Delle Chiaie, fondatore della fuorilegge Avanguardia Nazionale, “più una vittima che un carnefice”».
Quello che avete appena letto è un brano di un articolo pubblicato sul settimanale «L’Espresso» nel febbraio del 2018, riguardante trasformisti e fascisti nelle liste di Salvini, firmato da Giovanni Tizian e Stefano Vergine.
Perché ve lo propongo? Perché sappiate chi è l’«onorevole» (sì, nel frattempo è stato eletto, ahinoi) primo firmatario di una proposta di legge che mira a incrementare i matrimoni religiosi fra giovani che abbiano meno di 35 anni, attraverso una «detrazione del 20 per cento delle spese connesse alla celebrazione del matrimonio religioso». Cioè, spiega il testo, calcolato un costo di ventimila euro, la detrazione sarebbe di quattromila euro sulle spese per «ornamenti in Chiesa, tra cui i fiori decorativi, la passatoia e i libretti, gli abiti per gli sposi, il servizio di ristorazione, le bomboniere, il servizio di coiffeur e di make-upe, in fine, il servizio del wedding reporter», che altri non sarebbe se non il fotografo. In pratica, quattromila euro di minchiate che, a voler essere pignoli, non è che c’entrino granché con la fede. Ora, a parte che evidentemente il fascista Furgiuele non sa che un matrimonio in chiesa costa molto di più dei ventimila euro ipotizzati e a parte che evidentemente il fascista Furgiuele non sa che i giovani sotto i 35 anni in Italia non si sposano (né in chiesa né altrove) perché non hanno un lavoro stabile, ci sarebbe da chiedersi se il fascista Furgiuele conosce la Costituzione italiana («Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge», eccetera, ha presente?) e se sa che l’Italia – almeno sulla carta – è uno stato laico. E ci sarebbe anche da chiedersi se questa proposta di legge – un'operazione che dovrebbe costare sessantacinque milioni di euro per il 2019, settantacinque milioni per il 2020 e ottantacinque milioni dal 2021 – non derivi dalla necessità di onorare qualche debito elettorale. Usando soldi degli italiani che potrebbero essere destinati a qualcosa di più serio.
Comunque è divertente notare come la pdl parli di «matrimonio religioso» e non di matrimonio cattolico. E se, per assurdo, ad accedere al beneficio alla fine fossero i musulmani? Mi piacerebbe vederlo diventare nero di rabbia. Di più, sempre per assurdo: pensate se a chiedere gli sgravi fiscali dovesse essere qualche seguace di una religione che consente la poligamia. Dieci matrimoni, quarantamila euro di sgravi? Oppure cifra piena per la prima moglie e poi a scalare? Insomma, sconti per comitive? Offre Furgiuele, ultras cattolico. 

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