venerdì 7 settembre 2018

Prova generale

Alessandro è alto un metro e sessanta, pesa 43 chili e ha un pisello intercambiabile che va dai 13 ai 18 centimetri. No, non nel senso di «a riposo» e in posizione eretta: proprio nel senso che – a piacere - smonti quello piccolo e monti (!) quello grande. Che poi, potendo scegliere, chi è così scema da optare per il formato piccolo? Poi ha due tette enormi che manco le maggiorate degli anni cinquanta e due capezzoli che sembrano le valvole di un materassino gonfiabile. Come se non bastasse, ha due fori: «bocca e ano». Orecchie non contemplate. Buchi del naso non pervenuti.
Voi lo vorreste un uomo così? Io nemmeno se si fossero estinti tutti. Diciamolo: uno così fa schifo alla fica.
Eppure sul sito di Lumidolls, la società che ha aperto a Torino il primo bordello di bambole, Alessandro - l’unico puttano della squadra – viene magnificato come fosse un Adone. In più, ci spiegano che «è resistente all’acqua»: non dovesse andar bene come partner, te lo puoi sempre portare al mare invece della paperella. 
Poi ci sono le “donne”: Kate, Ilary (così, senz’acca), Molly, Eva, Arisa, Naomi, Bianca. Di Kate ci dicono che è «maneggevole», praticamente il sogno di ogni uomo; su Ilary senz’acca invece specificano che è «incredibilmente realistica». E precisano: «anche al suo interno». Cioè: «lì», come avrebbe detto Anna Marchesini. Poi c’è Eva, che puoi mettere in tutte le posizioni e schiaffeggiare «il suo sedere sodo e ben definito». Tanto non si ribella – altro sogno maschile – e non c’è bisogno di rischiare la galera per ammazzarla.
Vi risparmio il resto, se non per notare che da qualche parte c’è scritto pure che una di queste bambole «è fatta per dare amore». Ora, va bene tutto, va bene che scopare con una donna (o un uomo) di plastica è una colossale presa per il culo – e il giusto castigo per chi è incapace di relazioni con esseri viventi e in un giallo meriterebbe il ruolo del serial killer -, ma arrivare a parlare d’amore mi sembra troppo persino per gli psicopatici che dovessero rivolgersi ai servigi del bordello torinese.
Psicopatici che però, a quanto pare, sono numerosi a giudicare dal fatto che il luogo di incontri erotici ha aperto da pochi giorni e già ci sono prenotazioni fino a dicembre. 
Per ora così e ci assicurano che è «completamente legale», ma ho un sospetto, un presentimento, un timore, chiamatelo come preferite. E cioè che, essendo tornato il fascismo in Italia (sia pure sotto altre forme, almeno per ora), con esso sono riaffiorati dalle fogne tutti gli istinti più bassi - e fra questi quello di usare le donne come fossero cloache - e che questa sia soltanto una specie di prova generale per far rivivere i bordelli: quelli veri con le donne vere. Del resto, il capo del fascismo del terzo millennio lo aveva già detto un paio di mesi prima delle elezioni che fra i suoi obiettivi c’era anche quello di riaprire le case chiuse. E magari chiuderci dentro qualche “faccetta nera”: di quelle che no, dai barconi non possono scendere, ma per il trastullo di qualche danaroso papà cattolico «à la Salvinì» possono essere rinchiuse in una casa di appuntamenti a fare le schiave. E non c’è proprio niente da ridere.  

Nessun commento:

Posta un commento