lunedì 11 marzo 2013

Gutta cavat lapidem, ovvero: della strategia politica di Matteo Renzi

Questione di punti di vista. Ieri ho sentito gente di quella che potremmo definire, per analogia, droite caviar (la destra con il loden che ti si incula esattamente come quella con il manganello o quella dei balletti rosa, però lo fa in maniera "elegante") che lo lodava per la sua correttezza. Il giovanilista tiene un profilo basso, sta "bono bonino", esagera in fair play, abbraccia il segretario, lo alliscia, mostra lealtà al partito e alla Nazione, fa l'antipolitico contro il finanziamento pubblico ai partiti e fa il politico navigato aumentando il numero di donne in giunta. Gutta cavat lapidem o - come si dice dalle mie parti - "dammi tempu ca ti perciu". Poi sbucherà fuori all'improvviso: "Salve, son Matteo Renzi, professione deus ex machina e cerchiobottista". Purché lo eleggano segretario del partito, presidente del consiglio, presidente della Repubblica, papa e persino padreterno. Questione di punti di vista. Nel mio italiano si chiamerebbe paraculismo.

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