Voi l'avete mai vista una camera ardente o un funerale in cui si canta, si balla, ci si diverte e ci si scompiscia dalle risate in stile cage aux folles? Evidentemente no, tranne qualche caso preciso di un organizzatore del carnevale di Rio che abbia disposto espressamente nel suo testamento una cerimonia funebre in cui si muoia dal ridere.
Eppure, aprite un giornale (uno qualunque, tanto sono fatti in fotocopia e vanno avanti a control c e control v) e ci troverete scritto che "una folla commossa" ha "reso omaggio" al caro estinto o che "l'estremo saluto" al tipo è stato dato da "una camera ardente composta e silenziosa". E vorrei vedere che uno andasse a un funerale per mettersi a ballare il Samba!
Eppure loro no, sprezzanti del ridicolo, continuano con le frasi fatte. Non dimenticando di intervistare il parroco che, immancabilmente, ne ricorderà le doti di "fervente cristiano che andava tutte le domeniche a messa", pure se era uno spacciatore di eroina che con le sue dosi tagliate male aveva fatto fuori decine di persone. Mai che intervistino uno che ti dica che quello era un gran figlio di puttana.
Poi, còlti da burocratese da terza media che li fa sentire cólti, ci raccontano che un uomo "è morto dopo essere stato colto da malore". Ma non potrebbe essersi sentito male, essere svenuto, aver detto di avere un gran mal di pancia? E comunque, i soccorsi sono stati "immediati", ma "è stata vana la corsa in ospedale" e "i medici non hanno potuto far altro che constatarne il decesso".
Ancora: c'è uno sbarco di migranti? Fra loro "anche dieci donne, due delle quali incinte". Ma perché, scusate, le donne - soprattutto se incinte - non possono fuggire da mancanza di lavoro, guerra, fame e in più essere preoccupate per il futuro dei loro figli? La disperazione è solo una cosa da maschi?
E non può mancare, fonte continua di esempi simili, l'altro oppio dei popoli: quello del goal "storico" (dove lo trovo? sul Villari? sul Camera e Fabietti? nella Storia d'Italia dell'Einaudi?) o del "sogno che diventa realtà" e cioè l'acquisto di un analfabeta buono solo a prendere a calci una palla, grazie a una paccata di miliardi degna della Fornero. Ma siccome le due religioni si completano, oggi non poteva mancare l'occhio rivolto al cielo dopo la vittoria della Lazio sul Napoli "in un Olimpico gonfio di emozione e unito nel ricordo di Giorgio Chinaglia", il latitante morto qualche giorno fa in Florida, con tanto di beatificazione da parte del tecnico della Lazio che i cosiddetti giornalisti accettano (e riportano) per fede (calcistica): "Forse da lassù ci ha dato una mano a imitare la sua grinta per tutti i novanta minuti". Amen.
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