Funziona così: uno mette il pilota automatico e va. Si addormenta, si mette a prendere il sole, si va a fare una scopata come Schettino. Poi capita uno scoglio non segnalato dalle carte nautiche o spuntato nella notte come un fungo e crash!
Gli italiani fanno così: inseriscono il pilota automatico il primo gennaio e vanno dritti fino al 31 dicembre senza preoccuparsi di tanto in tanto di riguardare le carte, di accertarsi se non sia il caso di correggere la rotta per non andare a sbattere. Buon anno, buon natale, buona pasqua, buon san Valentino, buon san Giuseppe, buona festa della mamma, buona festa del papà, tutto legato alla loro religione che danno per scontato sia la religione di tutti, magari infarcito di qualche ricorrenza istituzionalizzata (una giornata della donna trasformata in festa fatta di lustrini, fiori, regali, maschi che fanno lo spogliarello), perché - direbbe madame unateatralelacrima - è il mercato che ce lo chiede. Ci chiede di fingere che tutto vada bene e ci chiede, soprattutto, di spendere, spendere, spendere, anche se non abbiamo più nemmeno gli occhi per piangere. Tutto in nome del loro dio.
Per dire: la radio che ascolto sempre - e che ascolto malgrado il suo direttore filoPd, filoamericano e filogovernativo, nonché sprezzante nei confronti di quanti non la pensino come lui - perché ha una programmazione musicale che mi piace, una pagina di satira politica che mi fa spaccare dalle risate anche quando se la prende con me (per quanto: vile, tu uccidi un partito morto!) e un corsivista che fa a tutti il pelo e il contropelo senza alcun timore reverenziale nei confronti di nessuno, ebbene questa radio da giorni non fa altro che farmi gli auguri di pasqua, chiedermi cosa farò per pasqua, chi vedrò per pasqua, cosa cucinerò per pasqua, a che ora mi alzerò per pasqua, a che ora farò pipì per pasqua. Vi è passato in mente che io (e molti altri) potrei non partire, non cucinare, non vedere nessuno non solo perché questo governo ci ha affamati più di quanto già non fossimo, ma soprattutto perché sono (come molti altri) atea e non ho alcuna intenzione di sottomettermi alle imposizioni della vostra religione catto-capitalista?
E poi, quand'anche, quali sarebbero gli esempi di moralità e coerenza che mi dovrebbero far partecipare alla vostra comunità? Bossi e i quaranta ladroni che fanno i paladini del cattolicesimo e intanto venerano il dio Po? Berlusconi o Casini che inneggiano alla famiglia una e indivisibile per prendersi i voti del vaticano e intanto sotto sotto forse vorrebbero tanto legalizzare l'harem? O i tanti che si dichiarano cattolici e la prima cosa che ti chiedono, appena ti conoscono non è il tuo nome, ma "di che segno sei?" (Ragione. E' inutile che cerchi: non c'è fra quei dodici). Schizofrenia pura: una sorta di maanchismo veltroniano (che già in quanto veltroniano fa cagare per definizione) applicato alla religione: sono cattolico ma anche diopoista, sono cattolico ma anche puttaniere, sono cattolico ma anche astrologico. E, quel che è peggio, do per scontato che debba esserlo anche tu.
Quando basterebbe aggiungere agli auguri una semplicissima formuletta per dimostrarmi che rispettate il mio modo di pensare: buon natale, buona pasqua, buona quaresima, buon ilcazzochevoletevoi, ma "se siete cattolici". E' così difficile? O è il mercato che ci chiede (e ci impone) di essere cattolici?
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