sabato 21 aprile 2012
L'onorevole ciuccio
Quand'ero al liceo - un'era geologica fa (nel frattempo ci sono state le glaciazioni, si sono estinti i tossodonti e nel golfo della Sirte si è rotto un pezzetto di terra triangolare andato alla deriva e rimasto a metà strada nel tentativo di raggiungere il Nordamerica) - avevo un compagno bravissimo, che mandava giù nove e dieci come fossero pop-corn al cinema.
Intelligentissimo, ma non secchione, talmente bravo che suo padre decise di fargli fare il "salto": a metà del secondo liceo lo ritirò da scuola e lo fece preparare per gli esami di maturità.
Impresa per superuomini, o quasi, almeno così la vedevamo tutti noi comuni mortali che - mentre lui condensava due anni in uno e studiava per gli esami - già eravamo in fibrillazione (e terrorizzati) per quelli che avremmo sostenuto un anno dopo.
Non sapevamo che l'evoluzione della specie nei secoli a venire sarebbe stata così dirompente da consentire agli studenti - a quasi tutti: un buon 80%, in base alle mie stime "auditive" - di fare il salto non soltanto di un anno, ma molti di più: diciamo, a occhio e croce, dalla seconda elementare direttamente all'università.
Qualche giorno fa ne ho sentito uno - solo un prototipo, molto rappresentativo della categoria - infilare in una sola brevissima frase, peraltro senza senso, ben tre strafalcioni: 1) "gli facciamo uno scalco" (no, non v'illudete: non voleva dire "lo forniamo di maggiordomo", ma "gli diamo scacco"); 2) vertìre (io vertisco, tu vertisci, egli vertisce, eccetera; etimologicamente, per quanto mi riguarda, vado verso il verde bile); 3) immancabile, sublime, "apoteotico"* , raccapricciante.... "se sarei".
Subito dopo è andato in soccorso di un suo coetaneo che in quel momento non riusciva a farsi salire alle labbra il termine "radicamento" e, con lo sguardo compassionevole e il ghigno fra l'ironico e il disperato da insegnante alle prese con uno studente irrecuperabile, buffetto sulla guancia e pat pat sulla testa, ha sentenziato: "Si dice radicazione!".
Fra qualche mese, orgoglio della famiglia e certamente degli insegnanti che lo hanno amorevolmente accompagnato e assecondato durante la carriera scolastica e universitaria, il giovane esemplare di "quadrupede domestico da tiro, da sella, e da soma..." si laureerà e lo chiameranno Dott. Ma forse pure On.: l'onorevole ciuccio.
Durante il pleistocene a Catania c'era un professore universitario fra i migliori al mondo, docente di Patologia medica, comunista, medico democratico: si narra che nell'elenco dei libri di testo consegnato ai suoi allievi ci fosse anche il Devoto-Oli.
Quando inventano la macchina del tempo, avvertitemi, per piacere.
* Non perdete tempo a cercarlo: non c'è sul vocabolario. Ma se lui si può inventare "vertire" io perché non dovrei inventarmi l'aggettivo naturale di un sostantivo che non ce l'ha?
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