E dunque l'imputato coatto andrà a lezione dal coatto di Rebibbia, con il quale già in passato ha condiviso scuole, partiti e frequentazioni.
Già, la notizia è questa: Raffaele Lombardo, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa per il quale il gip ha respinto la richiesta di archiviazione disponendone anzi l'imputazione coatta e per il quale in conseguenza la procura di Catania ha chiesto il rinvio a giudizio, sentendo avvicinare il momento del redde rationem comincia a pensare a cosa potrebbe fare da grande, una volta costretto a lasciare la presidenza della Regione.
E siccome uno per fare qualcosa da grande prima deve studiare, il medico presidente della Regione Sicilia sta pensando di rimettersi sui libri universitari e - come prima di lui il suo collega medico e presidente della Regione, Totò Cuffaro, che inganna il tempo nella sua residenza di Rebibbia studiando da leguleio, oltre che invocando la madonna da mane a sera - si è già fatto fare il conteggio dei crediti per iscriversi alla facoltà di Giurisprudenza.
Al giornalista che gli faceva notare il percorso analogo del suo predecessore, ha detto: "Mi farò dare consigli da lui su come studiare, non ci vedo nulla di male". E che male c'è, se uno di mestiere fa il consigliori?
Non ha chiarito, però, se i consigli intende farseli dare in loco, al domicilio dell'insegnante.
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