Ma in Italia i titoli nobiliari non erano stati aboliti come conseguenza del risultato del referendum del 1946 in cui gli italiani si pronunciarono per la repubblica e contro la monarchia? E dunque, i nobili non dovrebbero essere stati aboliti proprio a causa dei loro titoli? No, non parlo di Emanuele Filiberto che andrebbe abolito point final (glielo dico in francese, perché la lingua del Paese di cui crede di essere il re non la mastica tanto bene); parlo di quelli che continuano a farsi appellare e venerare conti e duchesse e di qualcuno che - addirittura - si fa proclamare principe. Principe del foro, così lo definivano fino a qualche tempo fa; dopo di che, causa età avanzata, i fori cominciarono a scarseggiare e restò solo il principato.
Deliro, perché la notizia è delirante e non basta nemmeno leggere il nome di Pasquale Squitieri per rassicurarsi e illudersi che stiano facendo un film in costume. No, non basta, perché il regista fascista - probabilmente pensionato in cerca di un passatempo per ingannare le giornate -, in seguito a un altro referendum all'incontrario fra monarchia e repubblica, da oggi è Primo ministro del principato di Filettino (in provincia di Frosinone) il cui Principe è, per l'appunto, il principe del foro, tessitore di trame e presunto autore di dossier taroccati (Telekom Serbia), difensore di nazisti e di madri assassine nonché sottosegretario del Ministero dell'Interno nel secondo governo Berlusconi, che risponde al nome di Carlo Taormina.
Ebbene, da ieri sera in quel piccolo centro del frusinate (circa mille metri di altezza per 500 abitanti che in estate diventano 12.000) - in seguito a consultazione popolare indetta per volere del sindaco in segno di protesta contro i tagli agli enti locali voluti dal governo (amico) di Berlusconi e dopo che nel settembre scorso il comune si era autoproclamato "Principato" e aveva eletto un'assemblea costituente incaricata di redigerne la "Costituzione" - c'è un governo di ben dieci ministri (praticamente più ministri che abitanti) che hanno già giurato nelle mani del Principe Taormina, il quale ha riservato per sé il ministero del Lavoro. Anche lì hanno un Monti, che di nome proprio fa Carlo ed è ministro degli Esteri; e anche lì hanno un ministro della Giustizia donna, tal Maria Rosaria Galella. Da segnalare fra le curiosità anche il cognome del ministro della Salute, che sicuramente indurrà i "filettini" (sarà così che si chiamano?) a non ammalarsi, a sottoporsi a sfregamento gonadico tre volte al giorno prima dei pasti e a dotarsi di talismani, amuleti, corni rossi, eccetera: il tizio si chiama Davide Della Morte, assurto al prestigioso incarico in questa storia visionaria degna di Lewis Carroll dopo la rinuncia del professor Augusto Mosca, dell'équipe medica del Vaticano.
Le agenzie non chiariscono se gli abitanti di Filettino si riforniscano tutti dallo stesso pusher e se ciascuno dei "ministri" possa vantare nel proprio curriculum un titolo di conte, barone, duchessa o dama di compagnia, né per quale ragione il Ministro degli Interni (quello italiano) e il suo collega della Sanità non abbiano ancora inviato - rispettivamente - i gendarmi e gli infermieri con le camicie di forza.
Certo è che è un gran peccato che Monicelli non ci sia più, perché ci avrebbe fatto davvero un gran film.
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