Non so se alle primarie del centrosinistra di Palermo ci siano stati brogli o peggio (e certo quando c'è di mezzo la lombarditudine e il mantenimento di un potere clientelare o di briciole di esso, il dubbio ci sta tutto), ma posso affermare quasi senza tema di smentita che ci sono stati 'mpidugghi.
Mi spiego con qualche esempio.
Antonella Monastra, tanto per cominciare dalla fine, arrivata ultima in questa consultazione a quattro per la scelta del candidato sindaco, quand'è arrivata in consiglio comunale era candidata di Rifondazione comunista. Da indipendente, certo, ma il partito grazie al quale era stata eletta consigliera comunale era inequivocabilmente il Prc. Alle regionali del 2008 Monastra era candidata con la Sinistra arcobaleno (cioè, più o meno sempre con i comunisti, per quanto spennellati in technicolor), poi passò a "Un'altra storia" (il movimento di Rita Borsellino), stavolta si è candidata con il sostegno di movimenti e società civile e fuori dai partiti. Ha preso 1.750 voti.
Davide Faraone, penultimo e unico con tessera Pd, viene dai Ds dei quali è stato segretario cittadino e consigliere comunale, poi deputato regionale con l'ultima mutazione genetica. Ha preso 7.975 voti.
Rita Borsellino, a lungo impegnata con l'associazionismo, passata anche lei per la Sinistra arcobaleno ma approdata dall'altra parte rispetto alla Monastra facendosi eleggere europarlamentare con il Pd. Ha preso 9.878 voti.
Fabizio Ferrandelli, the winner, ormai molto ex Idv eletto consigliere comunale nella lista che sosteneva Leoluca Orlando e oggi candidato dell'area Lombardo del Pd. Ha preso 9.945 voti.
Ora, a prescindere dal fatto che proprio di quest'ultima tipologia (la quintessenza dell'arroganza che a Palermo prende le sembianze di Cracolici e Lumia, quest'ultimo subito pronto a minacciare richieste di dimissioni per Bersani) penso tutto il male possibile accompagnato da conati di vomito, mi viene un pensiero terra terra: Monastra durante la sua carriera politica - come spesso accade - avrà distrutto solide amicizie e in cambio ne avrà create altre e altrettanto importanti con i suoi compagni di avventure ideali; lo stesso avrà fatto Faraone, ugualmente Borsellino e Ferrandelli. E dunque, per fare un esempio, degli ex compagni di Rifondazione che oggi sostenevano la Borsellino, qualcuno avrà votato per Monastra essendole rimasto amico e qualcun altro per Borsellino perché con quell'altra aveva litigato o per scelta di partito condivisa; così dei compagni della Federazione della Sinistra che ai tempi erano nella Sinistra arcobaleno qualcuno avrà votato per Rita Borsellino mentre qualcun altro potrebbe non averle perdonato il "tradimento" di qualche anno fa; qualcuno di "Un'altra storia" potrebbe avere votato Borsellino, qualcun altro Monastra; all'interno di IdV forse c'è chi - pur essendo in linea con il partito nazionale - magari non sopporta Leoluca Orlando e quindi per dispetto e antipatia personale potrebbe avergli preferito Ferrandelli; nel Pd qualcuno - pur non essendo lombardiano né sostenitore di un centrosinistra classico - potrebbe non aver scelto Faraone magari soltanto perché dieci anni prima avrebbe voluto essere candidato al suo posto; e così via di scomposizione in scomposizione, di ricomposizione in ricomposizione, d'impidugghiu a impidugghiu. Senza riuscire a trovare il bandolo della matassa, mentre il clan compatto assesta la sua prova di forza.
Sono sempre più convinta che le primarie siano un'assurdità, buone per gli americani: soltanto un'illusione di democrazia, soprattutto quando l'ingenuità (molesta) di sovrapporre candidati omologhi si innesta sul "sistema Sicilia", quello dei galoppini in nero agli angoli delle strade o degli sms con la coppola.
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