domenica 27 novembre 2011

Pet-economy? Monti ci tassa il respiro.


Probabilmente non è vero, ma è (mi auguro fortemente che sia così) soltanto una classica leggenda metropolitana. Frutto però del colpevole alone di mistero che avvolge il piano del governo Monti per risanare l'economia del Paese. Insomma, le misure "impressionanti" il presidente del consiglio le ha mostrate a Merkozy, forse ne ha accennato nel tunnel durante la riunione paramassonica con i segretari dei partiti che sostengono il governo dell'inciucio (a proposito e a proposito di misteri che alimentano fantasie, per analogia, mi viene in mente la storia del tunnel segreto fra due conventi catanesi dove si sussurra che in altri tempi monache e monaci si dessero appuntamento: si fa, ma non si dice), ma sicuramente non ne ha informato i diretti destinatari del cetriolone, cioè gli Italiani, quasi certamente nel timore che stavolta e finalmente al popolo bue si mettano a girare i coglioni.
E dunque le voci, le indiscrezioni, le dicerie, le congetture si rincorrono e magari quelli che sono soltanto timori (fondatissimi, dal momento che non è più un modo di dire che ci fanno pagare pure l'aria che respiriamo e soprattutto che la fanno pagare a quelli che ormai gratis hanno soltanto l'aria) diventano notizie.
Ora la notizia (non verificabile perché, appunto, nessuno ha avuto in mano alcun documento ufficiale) - oltre quella, ormai assodata, che il governo dei banchieri non toccherà i grossi patrimoni - è che gli animali d'affezione diventeranno beni di lusso e dunque saranno tassati.
Spero proprio che non sia vero perché da gattara (e, in passato, anche canara) che ha sempre adottato gatti di strada so che si tratta di un bene primario: il gatto (ma vale anche per il cane, con qualche aggiustamento "organizzativo" per quelli di grossa taglia) non prova disgusto se nella sua ciotola trova un tuo capello; al gatto non dà fastidio se dormite nello stesso letto; il gatto, pur di stare con te il più possibile, non esita ad entrare in bagno mentre sei seduto sul cesso e a mettersi a fare conversazione con te; al gatto non fa schifo mangiare nel tuo piatto; al gatto non importa se russi la notte. Anzi, pensa che tu stia facendo le fusa e comincia a farle pure lui. Se stai male o sei triste, il gatto si mette a letto con te, ti tiene per mano e non schioda finché non ti alzi; se stai piangendo, il gatto mette la sua manina pelosa proprio lì, su quella lacrima, per fermarla; il gatto non ti guarda con disprezzo se hai perduto il lavoro; il gatto - diversamente dai cosiddetti esseri umani che passano e svaniscono, perfino quando formalmente sono ancora lì - non ti abbandona, se non nel momento in cui muore.
Il gatto (il cane) è il tuo respiro: fior di ricerche dimostrano quanto sia fondamentale la presenza di animali nella casa di una persona malata; tutti conoscono l'importanza di un animale "da compagnia" per una persona anziana e sola; per esperienza diretta so che i bambini crescono più buoni e sensibili se con loro, fin da piccoli, c'è un gatto o un cane.
Dia retta a me, presidente, la presenza di un animale in casa dovrebbe essere imposta per legge e la tassa dovrebbe essere applicata a chi non ha un cane o un gatto che gli riempie di peli la casa e nelle scuole dei più piccoli dovrebbe essere prevista l'adozione di animali con cui fare stare i bambini e farglieli osservare. Scoprirebbero che la "buona educazione" può essere solo un orpello formale, mentre la solidarietà è una cosa naturale che solo questa società di merda, fatta di ricchezze materiali e privilegi, ha snaturato; e forse domani potrebbero esserci meno mafiosi, meno evasori fiscali, meno persone opportuniste, aride e incapaci di sentimenti.
E lei, professor Monti, vorrebbe inaugurare un nuovo corso, quello della pet-economy, tassando (punendo) quelli che hanno bisogno del calore "umano" di un gatto o di un cane per sopportare il dolore della povertà, della solitudine, della disoccupazione?
Spero di essere smentita. Altrimenti, le darei un consiglio: ogni tanto esca dalle aule universitarie, dalle banche, dalle chiese, vada a farsi un giro per le strade o ai giardinetti e si soffermi un po', perda un po' del suo tempo strapagato ad osservare gli sguardi innamorati che si scambiano un senzatetto e un cane o una donna sola e un gatto.

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