Scusate, ma c'è qualcosa che non quadra. Mi riferisco al signor 309, altrimenti noto come Gennaro Malgieri, parlamentare del Pdl, presunto fedelissimo di Berlusconi, che però ieri al momento del voto in Aula sul rendiconto generale dello Stato non si è presentato, facendo fermare a 308 il numero dei deputati ancora "fedeli" al premier e rientrando in automatico fra gli otto che lo stesso capo del governo ha definito "traditori" e che avrebbe voluto incenerire con lo sguardo.
Sarà per quello sguardo carico di odio, che il venditore di aspirapolvere normalmente riserva ai "comunisti" (rientrando nella categoria - com'è noto - magistrati, giornalisti che fanno il loro lavoro, preti antimafia e prestigiosi giornali economici internazionali), ma l'ex fascista Malgieri si dev'essere talmente fatto sotto da sentire il bisogno, appena rientrato in Aula, di chiedere la parola al presidente della Camera per scusarsi.
Io l'ho sentito solo stamattina a Radio Capital e vi assicuro che il signor 309 passerà alla storia per essere un bavoso, un ometto patetico e senza spina dorsale, uno di quelli che ancora alla loro età non hanno superato la sindrome dello studente impreparato e s'inventano scuse ridicole e irritanti. Non c'ero, ma se ci fossi stato - ha precisato in sintesi, scusandosi per l'assenza, nella speranza di stemperare l'ira del suo signore e padrone - avrei votato a favore. Immediatamente qualcuno ha ironizzato: era a pisciare. E siccome - essendo nato nel 1953 e avendo quindi cinquantotto anni (portati male) - l'età è quella, ci sta pure che la sua prostata ingrossata non gli dia tregua. Il fatto è che - subito dopo le scuse in Aula - Malgieri si è affrettato a rilasciare una dichiarazione all'Ansa ripresa oggi da diversi quotidiani in cui precisava che "non c'è alcun retroscena" e aggiungeva: "Stavo rientrando in Aula dopo aver preso una medicina. In 15 anni di vita parlamentare non era mai accaduto che arrivassi in ritardo".
Scusi, onorevole, ma che medicina era che non potesse essere presa anche in Aula? Se era una pillola e se il momento - come lei stesso l'ha definito - era "cruciale", anche ammesso che fosse di quelle che si prendono ad orario preciso (ma tutti sappiamo bene che se anticipi o ritardi dieci minuti nel prenderla non muori sicuro), non poteva mandarla giù anche senz'acqua restando al suo posto? O era uno di quei pilloloni che ci devi bere mezzo litro d'acqua per ingoiarlo e - chissà come - si è messo di traverso e non c'era verso? E se non era una pillola, ci sono solo altre due possibilità: o doveva fare un'iniezione (ma pure in questo caso, non è che ci scappa il morto se non si spacca il minuto) oppure si stava mettendo una supposta.
In questo caso, non possiamo che ringraziare l'onorevole Malgieri, perché per una volta ce la siamo evitata noi la supposta. Per quanto, non sono del tutto certa che il giochetto di Berlusconi di rimandare le sue dimissioni a dopo l'approvazione della legge di stabilità non nasconda l'ennesimo suppostone collettivo.
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