venerdì 25 novembre 2011

Fukushima e l'harakiri del samurai in diretta tv

E' come se Pippo Baudo, per rilanciare il settore ittico della provincia di Siracusa, si facesse vedere in tv, possibilmente in prima serata, mentre mangia di gusto uno dei pesci a due teste che di tanto in tanto si pescano nel triangolo del Petrolchimico.
Nazionalpopolare pure lui, forse, ma eccessivamente ed ingenuamente filogovernativo, qualche tempo fa Otsuka Norikazu, famoso presentatore della televisione giapponese, si è presentato davanti alle telecamere e si è nutrito - sorridente, soddisfatto e quasi ingordo - di verdure coltivate nei pressi della centrale nucleare di Fukushima: la popolazione continuava a non acquistare i prodotti della terra - malgrado la revoca delle restrizioni imposte dal governo subito dopo l'incidente nucleare - e l'agricoltura stava colando a picco.
Ora a colare a picco è proprio la vita di Otsuka Norikazu, colpito pochi giorni dopo il suo show culinario e a pochi mesi dal disastro di Fukushima da leucemia acuta linfatica, uno di quei tumori del sangue che difficilmente perdonano. Sì, forse il suo spot se l'è fatto pagare bene e quindi - a differenza di tanti che non si possono curare - non avrà difficoltà a sostenere le spese mediche che eviteranno il "rapido decorso infausto". Forse non morirà subito, insomma, ma vivrà con la morte appollaiata su una spalla.
Al presentatore vorrei fare una sola domanda: Ne valeva la pena?
Ma vorrei fare una domanda anche al neoministro italiano dell'Ambiente, Corrado Clini, che appena insediato e malgrado una consultazione popolare che ha visto gli Italiani dire di no in massa al nucleare, ha rilanciato l'ipotesi dell'energia atomica: Ne vale la pena? Non è il caso che lei ritratti senza arrampicarsi su specchi e paletti tipo "a certe condizioni"?
Anche perché dubito fortemente che Pippo Baudo - che pure non è un estremista - sarebbe così stupido, poi, nemmeno se dovessero ricoprirlo di soldi, da correre a parargli il culo suicidandosi in diretta. Roba da samurai.

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