lunedì 28 maggio 2012

La guerra è pace

A che punto era l'Italia nella classifica mondiale sulla libertà di informazione? Secondo il rapporto 2011-2012 di Reporters sans frontières, pubblicato alla fine di gennaio scorso, era la 61° posto peraltro con un peggioramento di più di dieci posizioni rispetto all'anno precedente. Benissimo, ora può rapidamente precipitare verso il centesimo, più o meno altezza Camerun. Perché, sia pure soltanto per qualche ora, il Ministero della verità ha colpito ancora. Il fatto è - era, è di nuovo perché nel frattempo è stato recuperato altro materiale non ancora censurato - sul "Fatto quotidiano". Blog di Orazio Licandro, che sbugiarda il presidente del consiglio, Mario Monti, e quei diciassette interminabili secondi di silenzio alla domanda di Corrado Formigli, durante la trasmissione "Piazza pulita", su cosa direbbe se avesse un figlio ventenne laureato e costretto a lavorare in un call-center a cinque euro l'ora. Per dare la misura visiva della gran figura di merda del professorone bocconiano - colto nello stesso atteggiamento di uno dei tanti ragazzi che nella sua carriera gli si saranno presentati davanti per un esame senza avere aperto libro e che lui sicuramente, sia pur metaforicamente, avrà preso a calci in culo -, che si agitava sulla sedia come un cane con le pulci, Licandro si è limitato ad allegare il video di youtube che documentava inequivocabilmente l'imbarazzo dell'uomo che tecnicamente ha già fatto a pezzi l'Italia e la democrazia. Più di quanto non avesse fatto il datore di lavoro di Vittorio Mangano, oltre che di Emilio Fede, Augusto Minzolini, Bruno Vespa, and so on. Superandolo, ieri sul piano della libertà di espressione del pensiero - quando ha definito "vociare" le contestazioni nei suoi confronti - e oggi persino sul fronte dell'informazione. Difatti, a un certo punto, andavi sul blog di Orazio Licandro, leggevi quello che c'era scritto, cliccavi sul filmato e...ops!: "Questo video include contenuti di Rai e La7 che sono stati bloccati da uno dei due o da tutti e due per motivi di copyright. Siamo spiacenti". Siamo spiacenti? Ah, già, come si leggeva sulla facciata del palazzo del Ministero della Verità: La guerra è pace, La libertà è schiavitù, L'ignoranza è forza. E la disoccupazione è lavoro.

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