domenica 20 maggio 2012

Calamità innaturale

Assicurazione? Ho sentito bene? Assicurazione come quella che ti dovevi fare fino a qualche tempo se eri cittadino americano per avere diritto all'assistenza sanitaria e se eri povero ti lasciavano crepare fuori dall'ospedale? Forse se non ci fosse stata la coincidenza del terremoto in Emilia (che portino pure sfiga?), la notizia sarebbe passata sotto silenzio o accolta da indifferenza, come spesso accade in Italia, e invece è saltata fuori. E' saltato fuori che il 17 maggio scorso il governo dei fascisti servi dei padroni e dei banchieri - evidentemente favorevole all'eutanasia collettiva contro l'accanimento terapeutico/ricostruttivo - ha varato un decreto per ammazzare le popolazioni terremotate o colpite da altre calamità naturali in cui comunica che da ora in poi lo Stato non pagherà più i danni ai cittadini. Anzi, no: non da ora in poi. Siccome sono pure dei vigliacchi, per evitare che i terremotati emiliani se li mangiassero vivi, hanno ritrattato, annunciando che forse si farà dal prossimo terremoto o dalla prossima frana. Ma nella follia di un provvedimento simile ce n'è una se è possibile ancora più folle e criminale: ogni cittadino, per evitare di trovarsi per tetto un cielo di stelle, dovrà stipulare una polizza assicurativa a protezione della propria casa. Dunque, se non ho capito male: l'ottantenne con una pensione sociale a 400 euro - che probabilmente rischia di non avere la forza di sfuggire alle macerie e di fare la fine letteraria di Alfio Magnano senza nemmeno essersi divertito - prende gli ultimi due anni di questa elemosina (presupponendo che in questi due anni non abbia mangiato, non si sia vestito, abbia vissuto al buio, e così via) e li regala a una compagnia assicurativa perché almeno faccia avere delle briciole ai suoi figli e ai suoi nipoti; l'operaio in cassa integrazione a 800 euro al mese, che la casa se l'era comprata quando aveva uno stipendio, manda a cagare sua figlia che gli chiede di andare all'università e invece i soldi se li sputtana nell'assicurazione però "rassicurando" la fanciulla che dopo essere stati seppelliti dalla frana avranno i soldi per l'istruzione superiore; il precario che si fa il culo anche 12 ore al giorno per arrivare al tetto massimo di 600 euro, fra fissi e premi di produzione, firma una specie di delega al datore di lavoro (come quelle che si fanno per i sindacati) perché quell'altrettanto specie di stipendio lo convogli direttamente nelle casse dell'assicurazione di fiducia (che poi è un ossimoro, o è sindrome di Stoccolma). Potrei fare una proposta alternativa? Cari, dispendiosissimi Monti e compari, l'assicurazione con copertura totale per chi abita nelle case e per chi passa per le strade, pagatela voi. E, soprattutto, fatela pagare ai costruttori che fanno gli ospedali, le case e le scuole con il cemento depotenziato (o le case dello studente con la sabbia) e ai mafiosi che prendono gli appalti delle autostrade con i soldi della droga. Magari potreste proporglielo incontrandoli casualmente a casa di amici, nel corso di qualche cena paramassonica. Qua se c'è un'assicurazione che gli italiani dovrebbero stipulare è contro questa calamità innaturale del governo dei ricconi.

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