giovedì 21 luglio 2011

Catania, cartoline dall'inferno







Caro senatore Stancanelli,
approfitto di questo Suo iperattivismo preelettorale, che all'improvviso le ha fatto scoprire di essere - del tutto casualmente - anche sindaco di Catania, per inviarLe alcune cartoline dall'inferno.
Da queste immagini noterà che, mentre Lei stabilisce nuovi e perentori orari per gettare la spazzatura, inaugura qualche centimetro di pista ciclabile, annuncia la nascita di improbabili nuove fabbriche e di improbabili posti di lavoro mentre, solo per fare qualche esempio, la Pfizer chiude e la Elco licenzia, vara regolamenti cimiteriali e apre persino un blog nel disperato tentativo di recuperare consensi (che ne dice, ce la farà a superare il 10-15% alla prossima tornata elettorale?) - forse perché anche a Lei è giunta voce di ciò che si dice di Lei a tre anni dalla Sua elezione in ogni bar, in ogni negozio, in ogni strada: Stancanelli? E chi l'ha mai visto! -, a Catania, nella città di cui Lei pare sia sindaco, la gente rischia quotidianamente di spezzarsi una gamba camminando a piedi o di scassare tutte e quattro le ruote dell'auto a causa di voragini nell'asfalto che somigliano tanto al cratere centrale dell'Etna oppure - come in via Beato Bernardo - dove i sanpietrini (ma non c'è traccia di battaglie di sessantottina memoria) saltano, schizzano in aria, esplodono e infine si accasciano al suolo che manco i fuochi d'artificio.
Dalle immagini noterà pure quel cesso en plein air che già Le segnalai altre volte (ma certamente Lei era troppo occupato per occuparsi della Sua città) e che è diventato il largo Paisiello, ma purtroppo non potrò trasmetterle quell'odore intenso di vespasiano di cui potrà godere se vi si recherà personalmente. A meno che qualche malattia da ragazzo non L'abbia privata dell'olfatto, eventualità che in questo caso potrebbe non essere una disgrazia. Anzi, a proposito, vorrei dire qualcosa a quel signore che alcuni mesi fa mandò una lettera indignata al quotidiano locale, con tanto di foto, per denunciare la scritta con la bomboletta, proprio accanto alla fontana, fatta da un ragazzo per augurare buon compleanno alla sua ragazza. Caro signore, a Lei ha dato fastidio una dichiarazione d'amore ma non si è accorto o non le ha dato fastidio, in quella piazza e in quella fontana piene di scritte, quella dei mafiosi ultras contro la tessera del tifoso. Io ho sempre paura di quelli che hanno paura dell'amore e francamente a quel ragazzo - dopo averlo rimproverato perché comunque non si fa - concederei le attenuanti generiche, perché lui quella scritta (una fra migliaia!) l'ha fatta proprio nel punto in cui più insopportabile è l'odore di urina. E se non è vero amore questo....
Ma torniamo a noi e alle nostre foto: caro Senatore casualmente sindaco, si è accorto, o dall'auto blu non si vede, che Catania è ancora sommersa dalla cenere dell'Etna? Si è accorto, o con l'auto blu non la fanno entrare, che il giardino Bellini tutto è fuorché un posto tranquillo dove passeggiare? Come non bastasse l'inquietante rigor mortis degli uccelli finti dell'architetto Galeazzi (che inducono a girare la testa dall'altra parte con raccapriccio e ad evitare di portarci i bambini per non rischiare qualche trauma infantile irreversibile), all'instabilità di alcune strutture metalliche già segnalata molti mesi fa si è risposto con la solita transenna che para il culo da conseguenze giudiziarie nel caso in cui qualcuno si faccia male. Continuando, si è accorto delle auto sui marciapiedi o sugli scivoli che dovrebbero rendere la vita meno pesante ai disabili, delle intere famigliole in moto senza casco, dei vigili urbani che non le notano? Si è accorto del Parco Falcone senza prato? Se non se n'è accorto, le mando qualche foto. L'unica che non posso mandarle, perché non mi posso permettere il lusso di portarmi la macchina fotografica al solarium di piazza Europa a rischio che me la rubino visto che non c'è alcun controllo, è quella riguardante quell'unico strato marrone uniforme che ricopre l'acqua del mare. No, non è posidonia: ma se fa un piccolo "sforzo", ci arriva da solo a capire di che si tratta. Ebbene, sappia che i ragazzi - naturalmente incoscienti - ci si fanno il bagno in mezzo a quello strato marrone che non è posidonia, a rischio di prendersi qualche malattia.
Sa una cosa? Lei mi ricorda quell'inquilino che ha qualche motivo di risentimento nei confronti del padrone di casa e che, al momento di lasciare libero l'appartamento, invece di pulirlo a fondo e restituirlo in maniera dignitosa, decide non solo di lasciarlo sporco ma anche di fare qualche danno, per puro sfregio. Bene. Lei tutto questo lo ha già fatto. Adesso se ne può andare, ci restituisca in fretta la nostra casa e non si faccia vedere mai più, altrimenti le facciamo pagare i danni.
P.S.: purtroppo non posso mandarLe le cartoline dall'inferno che ritraggono ciò che provano tutti quelli che a Catania hanno perduto il lavoro, lo stanno perdendo o non lo hanno mai trovato o di quei ragazzi costretti ad andarsene via come cinquant'anni fa (cervelli "in fuga" li chiamano, come se fossero dei criminali che scappano all'estero per sfuggire alla giustizia e invece sono cervelli respinti e rifiutati, proprio perché cervelli): gli stati d'animo non si possono fotografare. E quando li fotografi è perché disperazione e scoramento hanno già avuto la meglio: e solo allora Lei (e quelli come Lei) si precipiterà, contrito, ad esprimere cordoglio.

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