sabato 1 ottobre 2011

Malati di tumore, fonte di profitto

Il ddl sulle intercettazioni è già in calendario alla Camera per la settimana prossima, il Ministro della Giustizia dice che bisogna "fare in fretta", il governo non esclude di porre ancora una volta la questione di fiducia per portare subito a casa il risultato, Casini parla a nome del terzo polo e dice che si può fare...le intercettazioni fra qualche giorno potrebbero essere vietate per legge, le indagini potrebbero essere vietate per legge, la legge stessa potrebbe essere vietata per legge. Un regalo a faccendieri, mafiosi, corruttori, assassini.
Come quegli assassini - certo, se le accuse verranno confermate -, i responsabili della casa di cura Latteri di Palermo, una clinica privata di quel migliaio (pari a quelle di tutto il resto d'Italia) convenzionate con la Regione e principale serbatoio di voto clientelare, dove ai malati di tumore per risparmiare non veniva somministrata l'albumina, un disintossicante che di solito si dà a chi si sottopone alla chemioterapia.
I Nas, che da oltre tre anni indagano sulla gestione di tre cliniche palermitane (oltre la Latteri, anche la Maddalena e la Noto-Pasqualino), lo hanno scoperto proprio grazie a un'intercettazione. A parlare al telefono sono prima un paziente e la dottoressa Maria Rosaria Valerio: l'uomo dice di essere rosso in viso e negli occhi e chiede perché non gli sia stato fatto il Tad, la professionista cerca di metterci una pezza, dice che "non succede niente", poi però chiama un collega e lo sollecita a "parlare con... perché oggi si sono sentiti male tutti. Così non si può vivere anche per una questione di coscienza". Alla fine ci parla lei con. Cioè con la Latteri: "Glielo devi fare, il paziente vomita, si disidrata". La risposta provoca il vomito come la mancata somministrazione di albumina: "Allora - non hai capito che la prassi che fai tu costa alla clinica 250 euro e quello ce ne dà 100?". Quello sarebbe l'assessore alla Sanità, Massimo Russo, la cui riforma epocale "adotta sistemi rigidi sulla sanità pubblica - denuncia Renato Costa, segretario regionale della Cgil medici - ma non riscontro la stessa solerzia sul fronte del privato: stando alla recente relazione della Corte dei conti, i costi del settore aumentano e gravano sulle casse pubbliche". Secondo Costa, "Nel privato non ci sono stati tagli, sul pubblico sì". Non solo: per Costa nel privato non ci sarebbero controlli: lì "un medico di guardia può coprire cinque reparti. Questo negli ospedali pubblici, pur tartassati dalla riforma, non può avvenire".
Grazie alle intercettazioni, oltre alla speculazione sulla pelle di malati gravissimi gli inquirenti hanno scoperto che la truffa all'azienda sanitaria è di circa un milione e duecentomila euro, che un paio di medici facevano il solito giochetto di dirottare i pazienti verso le cliniche con la scusa che negli ospedali non c'era posto e persino che c'era un finto internista mai laureato.
Nessun controllo, appunto, come dice Renato Costa. E intanto cade dal pero l'assessore Russo (come qualche giorno fa, quando scoprì per caso che all'Asp di Siracusa avevano assegnato una consulenza al marito dell'assessore agli Enti locali, Caterina Chinnici, senza pubblicizzare l'affidamento dell'incarico e dunque contravvenendo alla legge sulla trasparenza), assicurando che il suo assessorato sta seguendo da vicino la vicenda che, naturalmente, rientra in "quel tipo di sistema che abbiamo ereditato" - quello del fratello di latte di Raffaele Lombardo, Totò Cuffaro - e, giusto per non farci mancare niente, fa pure la vittima e si dichiara (come da copione) "scomodo", come se questo fosse un complotto ai suoi danni perché "a molti non piace il mio concreto agire per fare rispettare le regole che ovviamente valgono per tutti, per il pubblico e per il privato".
Esilarante poi, se non fosse da prenderli a pugni, dal momento che negano l'evidenza, la difesa dei responsabili della clinica Latteri: "quanto riportato in merito alla mancata o ridotta somministrazione di farmaci ai degenti è destituito di ogni fondamento e frutto di un'arbitraria e fuorviante ricostruzione dei fatti". Destituito di ogni fondamento? A differenza di un pentito, che si può intimidire, minacciare, fare fuori, l'intercettazione (finché questo governo non l'ammazza) è lì e dice esattamente quelle cose: che chi se ne fotte dei malati, bisogna solo pensare al profitto. E possibilmente ai pacchetti di voti da procurare per farsi rinnovare le convenzioni.

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