Nel giorno degli indignados, nel giorno in cui milioni di persone in tutte le capitali e nelle principali città europee dicono basta alle banche, al neoliberismo, al capitalismo selvaggio, a Catania la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato un acquazzone.
E stavolta non sono stati studenti, insegnanti, borghesi illuminati: sono stati quelli dei villaggi della periferia sud - Santa Maria Goretti, San Giuseppe La Rena e la Playa - ad incazzarsi, probabilmente gli stessi che tre anni fa hanno dato un contributo sostanzioso all'elezione di Raffaele Stancanelli, che li ha ripagati negando loro i servizi essenziali - assistenza sociale, asili nido, mense scolastiche - e riducendo l'intera città in un letamaio le cui strade dissestate e piene di buche sono un continuo attentato alla vita delle persone. Perché soldi per le manutenzioni non ce ne sono mentre si trovano quelli per le consulenze, perché questo sindaco non soltanto non ha sanato, ma ha addirittura aggravato la situazione delle casse comunali resa disastrosa dal suo predecessore Umberto Scapagnini (che infatti è stato condannato) e non ha mosso un dito, non ha pronunciato una sola sillaba quando il governo del suo complice di partito Silvio Berlusconi ha deciso i tagli agli enti locali per far pagare la crisi ai più deboli, in linea con la finanza internazionale.
Stanotte a Catania è piovuto ininterrottamente e le strade che portano all'aeroporto (come quelle di tutti gli altri quartieri, dal centro alla periferia) sono diventate fiumi, laghi, mari, oceani, così - quando si sono trovati come topi in trappola, con le cantine delle case completamente allagate - gli abitanti del villaggio Santa Maria Goretti prima sono saliti sui tetti delle loro stesse abitazioni e poi hanno bloccato le vie di accesso all'aerostazione, con la conseguenza che molti passeggeri in partenza hanno dovuto raggiungere Fontanarossa a piedi, al guado, e che alcuni aerei, per l'impossibilità degli equipaggi di arrivare, hanno subìto ritardi di ore. Cinque quelle accumulate dal volo Catania-Linate, con duecento passeggeri a bordo, che hanno dovuto attendere l'arrivo di un altro equipaggio da Milano. Ritardi anche per le gare dei mondiali di scherma che tanto inorgogliscono il sindaco Stancanelli, perché le strade della Playa erano impraticabili.
Sarà orgoglioso il primo cittadino per questa vetrina mondiale della sua inettitudine, per questa figura di merda mondiale che ha visto Catania annegare in un mare di inefficienza. Ma per una volta i catanesi, fatalisti e indolenti, si sono resi conto che non era al cielo ma alla terra che dovevano levare gli occhi, non alle nuvole ma alle strade (e all'amministrazione) dissestate di Stancanelli. Adesso aspettiamo che si mettano in movimento, con proteste, sit-in e blocchi stradali - e che magari lo facciano oggi pomeriggio insieme agli studenti, ai lavoratori, ai giovani senza futuro - gli indignados catanesi degli altri quartieri, quelli che finora si sono limitati alla lamentela singola e che sono tantissimi, incazzati neri. E che facciano annegare definitivamente questa amministrazione di naufraghi.
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