"Quando domenica ho visto in diretta la vittoria di Federica Pellegrini nei 400 stile libero ai mondiali di nuoto di Shanghai, il mio pensiero è andato subito al 2014 quando i mondiali di nuoto in vasca corta si svolgeranno a Catania. Grande risultato, questo, che continuerà a proiettare Catania quale sede dello sport mondiale". Dal blog di Raffaele Stancanelli, sindaco part-time di Catania, fonte inesauribile di battute esilaranti.
Era il 26 luglio quando il senatore del Pdl (uno dei pochi sindaci, se le cronache non m'ingannano, che non abbia preso parte alla protesta contro i tagli agli Enti locali previsti nella finanziaria del governo Berlusconi, che priveranno i cittadini dei servizi essenziali) esultava con italico orgoglio gonfiando il petto nel sentire le note dell'Inno di Mameli e annunciava l'evento catanese. Ma perché aspettare nientemeno che il 2014? Guardi, sindaco, lei forse non se n'è accorto perché chissà in quale città vive, ma da alcuni giorni a Catania piove e ci stiamo già allenando per i mondiali di nuoto in pozzanghera lunga. Anzi, li possiamo già fare: i tombini sono tutti otturati e il manto stradale (di tutte le strade!) è talmente dissestato da formare ovunque delle magnifiche piscinette "naturali". E sono solo brevi acquazzoni estivi. Vedrà che spettacolo e che attrattiva per i turisti, fra qualche mese, quando i tombini salteranno per la pressione dell'acqua e allora - altro che piscinette! - avremo i geiser e forse persino i giochi d'acqua che diventeranno più famosi di quelli del Castello di Hellbrunn o, ancora, potremo organizzare mondiali di rafting e in alcune piazze anche di pallanuoto.
Doveva essere a questo che pensava, quando, sempre dal suo blog, rispondendo al volantino con la sua foto e la domanda "Chi l'ha visto?", affermava con sprezzo del ridicolo: "Il sindaco Stancanelli non è scomparso, lavora per amministrare Catania, forse in modo troppo silenzioso per essere notato". Sotterraneo, direi, come l'Amenano. O, piuttosto, ameno. Come quando annuncia i mondiali di hockey o di scherma al palaghiaccio, cioè alla Playa, che se piove ci devi andare col piroscafo, o la tappa catanese della targa Florio nello "straordinario centro storico oggi più che mai rivitalizzato" (più che mai rivitalizzato? ma unni vivi - come si dice qui -, 'nto sghicciu da villa? sul cui stato di manutenzione, peraltro, è meglio stendere un pietosissimo velo). Ancor più ameno (sinonimi: comico, ilare, umoristico) quando elenca tutta una serie di operazioni che avrebbero risanato (risaneranno? avrebbero potuto risanare, se avessimo un'amministrazione comunale seria? periodo ipotetico del terzo tipo) le casse comunali. Strano che il bilancio preventivo 2011, però, non sia nemmeno postumo dal momento che - a quanto pare - i quattro conti preparati in fretta e furia negli ultimi giorni sembra si basino su entrate che non entreranno.
E, per finire sulla scia dell'ilarità - che ho la vaga sensazione rotoli rapidamente, come in una gara di rafting, verso la presa per il culo - ci informa che dopodomani cominceranno i lavori di messa in sicurezza del ponte del Tondo Gioeni, quello dove quotidianamente passa il mondo in arrivo dai paesi dell'hinterland. Però ci rassicura: cominciano alle 22 di venerdì e continuano sabato e domenica "quando il traffico veicolare è particolarmente ridotto" e se proprio non ce la fanno a finire in tempo proseguiranno lunedì dalle 9,30 in modo da evitare le ore di punta. Ora, a parte che non mi risulta che a Catania le scuole il sabato siano chiuse e quindi il casino è assicurato, il primo cittadino che vive altrove forse non sa che proprio il lunedì le strade sono ancora più intasate e a tutte le ore, perché in giro ci sono tutti quelli che lavorano nei negozi e che approfittano della mezza giornata di chiusura per sbrigare altre faccende. Naturalmente, a nessuno è venuto in mente che questi lavori si potessero fare d'estate quando le strade sono semideserte. E speriamo che non piova. Ma, in quel caso, il sindaco malgré lui potrebbe organizzare immantinente un torneo mondiale di tuffo dal ponte. Carpiato con triplo salto mortale e risalita, arrampicandosi sugli specchi.
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