venerdì 9 settembre 2011

Stancanelli e il piano del traffico impazzito

Stamattina (e già da qualche giorno) le strade di Catania erano come la mia cassetta delle lettere: dopo un'estate trascorsa a maledire il momento in cui ho fatto il rid e a desiderare di trovare in buca almeno una bolletta per avere l'illusione che qualcuno mi scrivesse, oggi traboccava di ogni ben di dio. Minchiate, naturalmente, alberi inutilmente assassinati: la Compass che mi vuole fare un prestito, L'Espresso evidentemente con il culo a terra che ti offre un abbonamento con lo sconto del 75%, la carta fedeltà del supermercato che mi dà il benvenuto oltre un anno dopo averla fatta, l'assicurazione che mi offre una soluzione vantaggiosissima (per lei, of course)....
Catania stamattina traboccava come la mia cassetta: traboccava di cazzate e di macchine, le cazzate raccontate dal sindaco per illustrare il suo fantasmagorico piano della mobilità e le macchine che ne sono la conseguenza. Strati di macchine, le ambulanze che non possono passare, centinaia di decibel sparati al vento dai clacson degli automobilisti incivili, nuvole di smog nelle narici dei pedoni, dei ciclisti e dei bambini in passeggino. E ancora non piove, le scuole sono chiuse e non era nemmeno l'ora di punta.
Veramente un bel risultato, non c'è che dire, il mezzosindaco doppiopoltronista può andare fiero di se stesso: il suo piano del traffico impazzito è riuscito a meraviglia. E tutti i suoi provvedimenti possono fare la stessa fine del mezzo chilo di posta nella mia cassetta delle lettere: nella pattumiera, senza differenziare.

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