giovedì 4 aprile 2013
Vendita delle indulgenze
Cari consiglieri regionali della Calabria di destra di sinistra di centro di sopra di sotto e di lato, sono una tartassata dell'Agenzia delle Entrate (tartassata non tanto perché loro siano particolarmente cattivi, ma perché se non paghi è normale che ti chiedano il dovuto più gli interessi) e vi scrivo per chiedervi se - una volta dimostrato che avete effettivamente fatto ciò che i magistrati vi contestano - vi offendete molto se vi dico che siete delle merde.
Spero di no, non ce n'è motivo. In effetti come lo chiamereste voi uno che - avendo uno stipendio di tutto rispetto - si fa rimborsare il gratta e vinci, il caffè, i viaggi di piacere, le spese del ferramenta, le multe, il materiale elettrico e i pezzi del bagno? E uno che si fa rimborsare l'acquisto di immagini sacre per 1.200 euro come lo chiamereste? E quell'altro che per adempiere alle funzioni politiche ha assoluto bisogno di assistere agli spettacoli di lap dance pagati dalla regione? E che nome delicato vorreste attribuire, di grazia, a chi si fa dare i soldi per pagare la Tarsu e saldare i debiti con l'Agenzia delle Entrate?
Da tartassata dell'Agenzia delle Entrate francamente non riesco a farmi venire in mente per voi nessun altro appellativo. Come immagino accada a tutti quelli che il caffè se possono se lo preparano a casa altrimenti niente perché quello del bar costa troppo, a chi i viaggi li ha già eliminati da tempo dalla propria vita, a chi si limita a considerare spettacolo i propri figli o i propri gatti o il mare sotto casa, a chi se si rompe la lavatrice i panni se li lava a mano. C'è gente che un santino, uno solo, vorrebbe comprarselo, se non altro per bestemmiarlo, ma non può; c'è chi vorrebbe sputtanarsi due euro nel gratta e vinci che gli può svoltare la vita, ma non gli sono rimasti nemmeno gli occhi per piangere.
Dunque io per ora vi dico che siete delle merde. Poi, se la cosa vi offende, proporrei di liberarvi dell'appellativo soltanto dopo che i giudici vi avranno condannato al massimo della pena prevista per il reato di peculato ma con una pena aggiuntiva: che ognuno di voi rimborsi le tasse ad almeno dieci di quelli che non possono più permettersi di pagarle. Facciamo che è una specie di vendita delle indulgenze (di cui voi che acquistate santini a spese del contribuente dovreste intendervi): pagate le tasse a dieci poveracci che non ce la fanno più e smettete automaticamente, come per miracolo, di essere delle merde. Meglio di così.
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