martedì 9 aprile 2013

Servizio (segreto) alla mafia

E così, dopo Berlusconi che se la prendeva con Gomorra e La Piovra che rendevano la mafia "più famosa che potente" e dopo Gianfranco Miccichè che non voleva si intitolasse l'aeroporto di Palermo a Falcone e Borsellino preferendo intestarlo a "figure positive" (e, se tanto mi dà tanto, vuol dire che per lui i due magistrati non lo erano), adesso eccone un altro. Dunque: oggi a Trapani c'è stata un'importante operazione della polizia che ha portato al sequestro di sei società degli imprenditori Morici e alla scoperta che una serie di appalti pubblici (fra i quali quello per la costruzione del porto, che avrebbe dovuto servire per l'America's cup del 2005 ma non è stato ancora completato) era stata affidata a loro grazie all'intercessione della mafia. Ebbene, cos'ha fatto il sindaco di Trapani? L'ex generale dei servizi segreti Vito Damiano (sponsorizzato nella sua campagna elettorale dal senatore del Pdl Antonino D'Alì, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa) ha telefonato al Questore e ha dato un colpo al cerchio e due - mortali - alla botte. Insomma Damiano prima si è complimentato con una serie di frasi di circostanza, ma poi "si è rammaricato tuttavia del negativo effetto mediatico che la notizia ha creato a livello nazionale", spiegando che quella che lui non chiama mafia ma "sacca di illegalità", è "un male che dobbiamo e possiamo contrastare con gli strumenti della legalità ma anche attraverso la proposizione di un'immagine positiva del nostro territorio e della nostra gente, prevalentemente onesta e laboriosa". Non nuovo, del resto, a simili uscite: già nel giugno scorso lo 007 de noantri aveva reso un altro servizio (segreto) ai boss sostenendo che "Non bisogna parlare di mafia. Perché le si dà importanza. E poi i giovani si spaventano". E allora, come si fa per gli agenti segreti, troviamole un nome in codice. Che so, magari zero zero. Nel senso dei cessi.

Nessun commento:

Posta un commento