domenica 21 aprile 2013

Solipsismo democratico

I dirigenti del Pd usano Facebook come i cani usano la strada: si fermano, depositano la loro cacca e se ne vanno, come se la cosa non li riguardasse più. Ho fatto un giro per i loro profili - Finocchiaro, Bersani, Letta, Franceschini - e la sonata è sempre la stessa, di una monotonia e di un'inutilità incommensurabili: scrivono (loro o chi è pagato da loro per prostituire il proprio cervello) una cazzata insignificante e se ne vanno, dimenticando che Facebook è un'agorà, un luogo dove ci si incontra e si discute, si interloquisce, accettando anche opinioni contrarie e rispondendo. Loro no: passano, depositano e non si preoccupano nemmeno di vedere di nascosto la puzza che fa. Semplicemente, fascistissimamente, se ne fregano. Del resto, la sintesi l'ha fatta qualche giorno fa la Finocchiaro (non nuova a sortite sprezzanti nei confronti della gente, come quella sulle bidelle) che, di fronte agli elettori del Pd che manifestavano per sostenere la candidatura di Rodotà alla presidenza della Repubblica, infastidita, prima ha chiesto "Non so che cosa vogliano questi signori" e poi, rispondendo a un giornalista che le faceva notare come quella fosse la base, ha aggiunto: "La base? Non l'ho sentita". Non l'ha sentita e non l'ha ascoltata se sulla sua pagina non solo ha scritto una serie di cazzate in fila - "Sono felice per la rielezione di Giorgio Napolitano a Presidente della Repubblica. La sua riconferma al Colle è la certezza che il Paese saprà ritrovare, in questo difficile momento, la strada per quella rinascita che merita. Il suo rigore, la sua autorevolezza e la sua assoluta fedeltà alle istituzioni della democrazia e alla Carta costituzionale costituiscono una garanzia assoluta per tutti gli italiani" -, ma non si è degnata di rispondere neppure ad uno dei commenti. Che, tutti (e i più arrabbiati proprio da parte di ormai ex - per fortuna - elettori del Pd), la invitavano a vergognarsi e ad avere "la decenza di stare zitta", le riconoscevano "di aver sempre avuto una faccia paragonabile al suo fondo schiena, quindi in tutto questo casino, è una di quelle che mi ha stupito meno" e qualcuno evocava Berlinguer che, "a furia di rivoltarsi nella tomba, penso che a quest'ora sia in Australia". Ma lei niente, neppure un movimento involontario di un muscolo facciale. E, anzi, in un altro post solipsista, definisce Giorgio Napolitano "la personalità politica più amata e rispettata dai cittadini italiani", tanto che qualcuno si chiede se sia "completamente fuori di testa" o "completamente distaccata dalla realtà". In un iperuranio senza idee anche Bersani, secondo il quale "l'elezione di Giorgio Napolitano è un risultato davvero eccellente che parla da sé". Esticazzi, verrebbe da dire, se non fosse che a sintetizzare perfettamente ci pensa uno dei tanti post di protesta: "C'ho 40 anni e da 22 voto per voi. Ora basta. Mi avete fatto vergognare delle seguenti cose: 1. Aver convinto amici e colleghi a non disperdere il voto a sinistra. 2. Di essere stato un vostro ingenuo elettore. 3. Di essere italiano. Neanche berlusconi c'era riuscito. Complimenti. Ps. Col c.... che vi rivoto". Eppure, col cazzo che tutti quei "vaffanculo" e "avete la faccia come il culo" li inducano a una seppur fievole forma di autocritica. Sentite Franceschini: "A mangiare in una trattoria. Passano centinaia di grillini che mi vedono, mi filmano, mi insultano. Mi sono scusato con gli altri clienti". E poi l'apoteosi con Letta: "Grazie a Napolitano e al suo senso di servizio alle istituzioni. Ma la vergogna dei traditori di questi giorni è indelebile". Traditori? Chi li accompagna a fare i loro bisogni è pregato di armarsi di paletta e sacchetti e portare via gli escrementi dalla nostra piazza. Il più lontano possibile dalle nostre vite e dal nostro Paese.

1 commento:

  1. Pero' la classe "digerente" del PD l'ha presa a lungo x il c..o la propria base...e questa é stat troppo tempo al gioco...

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