Stamattina a Palermo hanno arrestato l'ex comandante dei vigili urbani. Lo hanno trovato a Portella della Ginestra (sito che, per quello che rappresenta per la storia del Paese, memento di cosa fanno insieme padroni e mafiosi contro gli uomini, dovrebbe far parte dell'elenco dell'Unesco, patrimonio dell'umanità: protetto dagli scempi e dagli scemi) mentre con altri tre psicopatici frustrati cercava di dimostrare a se stesso e ai suoi compagni di giochi - che facevano altrettanto - di essere maschio.
Che facevano? Sparavano. E sparavano talmente tanto - pensate! - che a chiamare i carabinieri sono stati dei cacciatori preoccupati dal rumore delle armi.
Maurizio Pedicone e i suoi tre amici sono stati trovati in un poligono di tiro en plein air, "in tenuta da guerra" e usavano armi da guerra detenute illegalmente (400 ne hanno trovate i militari durante una perquisizione, ma tre dei quattro arrestati risultano "collezionisti") e forse anche modificate illegalmente.
E però sembra che Pedicone, invece di vergognarsi come un ladro, "avrebbe cercato - come scrive l'agenzia Ansa - di farla franca ricordando ai carabinieri il ruolo ricoperto". Che forse è anche peggio del già pessimo "lei non sa chi sono io", perché accanto all'intimidazione c'è forse anche il tentativo di rendere complici i carabinieri, di indurli a chiudere un occhio in nome di una divisa che in qualche modo li accomuna (ma quelli giustamente se ne sono fottuti, altrimenti non ne avremmo saputo niente e non staremmo qui a parlarne).
Un comandante dei vigili urbani a Palermo che usa armi illegali e poi cerca "di farla franca"; un comandante di una nave al Giglio che usa rotte illegali, fa rischiare la vita a migliaia di persone, alcune ne uccide, racconta un sacco di balle e alla fine scappa (e sfido chiunque a trovare fino a questo momento un altro esempio simile di un comandante anche di una barchetta a remi di tre metri che se la sia data a gambe lasciando la barca in difficoltà) e tutto questo per fare il cretino, solo per fare il cretino: perché bisognava "fare l'inchino" all'isola.
Non è solo Portella che dovrebbe essere patrimonio dell'Umanità in Italia, ma tutti quelli che in qualche modo ci passano credendolo un Paese civile e che invece hanno un gran bisogno di essere protetti dagli scempi e dagli scemi. Di solito, prima arrivano gli scemi e a ruota seguono gli scempi.
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