"Ancora a nasciri e già si chiama Cola". Non so da dove derivi questo modo di dire siciliano - non è ancora nato e già si chiama Cola, che sta per Nicola -, certo è molto antico e certamente risale ai tempi in cui non c'era l'ecografia e nessuno s'immaginava di poter sapere in anticipo il sesso del nascituro se non attraverso la cosiddetta esperienza delle donne, in base alla quale se la pancia era a punta - per priapismo congenito e mentale - si trattava di un maschio.
Ma sto divagando. Il fatto è che oggi l'Ansa ha battuto una notizia in base alla quale, sebbene non sia ancora nemmeno stata fissata la data delle elezioni amministrative in Sicilia, a Palermo sarebbe già in corso da settimane "la caccia al voto". Voto di scambio: "I galoppini - spiega l'agenzia di stampa - vanno in giro con carta e penna alla mano, compilando elenchi con l'impegno di inserire i nominativi di chi cerca lavoro in vere e proprie graduatorie per un posto in cooperative sociali alle quali poi la pubblica amministrazione affiderebbe servizi. Lo stipendio che viene promesso varia da 400 a 800 euro".
Con la certezza che si chiamerà Cola. Che cioè quell'esercito di disperati senza lavoro coltivato ad arte, voterà per i mafiosi che gli faranno avere l'elemosina di un posto a 400 euro.
Come se niente fosse successo, come se le inchieste della magistratura non li sfiorassero, anzi proprio con la certezza che le inchieste della magistratura non li sfioreranno. E non perché i magistrati non facciano il loro lavoro - per quanto qualcuno sia arrivato a far passare la tesi che farsi dare i voti dai mafiosi ad uno ad uno non è lo stesso che farseli dare dalla mafia nel suo complesso (ah, a proposito: sembra che i posti promessi siano soprattutto nella Sanità) -, ma nella certezza assoluta di farla franca in qualche modo: con un'amnistia, con una prescrizione, con un difetto di notifica, con un voto "bipartisan" (ma "monopartisan", nel senso dell'unico, grande partito dei criminali) in Parlamento che vieti l'arresto di uno che se la fa con i boss.
Appunto: ancora a nasciri e già si chiama Cola. Nicola. Come Cosentino.
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