venerdì 20 settembre 2013
Ciccio, Pippo e il marketing
Certo che devono essere disperati: i clienti spariscono, ma stavolta non è colpa della crisi economica. Prodotti scadenti che manco quelli dei cinesi. Di migliorare la qualità non se ne parla - gli manca il know-how, come si dice -, meglio puntare sul marketing. Si sono rivolti a due esperti: Ciccio e Pippo.
Ciccio fa lo "sciorto", il tipo "iosonounocomevoi": si porta la valigia da sé, sale su un'auto normale, quand'è ora di pranzo - pensa te - augura buon pranzo. Pippo è il piacione che in negozio ti dice sempre quello che tu vuoi sentirti dire. Con quel vestito a fiori sembri una balena? E lui: "Ma come la sfila!". Oppure ti fa tutto un discorso sulla bellezza di indossare un capo in cotone o in lino, salvo poi vendertene uno del genere sintetico radioattivo.
Grafico delle vendite in lievissima ascesa, ma non è bastato. Ciccio e Pippo ora si sono inventati due cose nuove: il primo ha fatto togliere le barriere architettoniche dal supermercato, così ci possono entrare anche quelli che finora non avevano accesso. Beh, qualcuno - tipo i gay - entrava pure prima, ma di nascosto, quando serviva a loro. E pure le donne che avevano abortito: se si erano rivolte al devotissimo ginecologo, obiettore in ospedale e avanzatissimo per effetto dell'odore dei soldi in clinica privata intitolata a qualche madonna, non erano scomunicate. Sante donne. Insomma ora lì possono entrare dalla porta principale gli omosessuali, le donne che hanno abortito ma si sono "pentite", e persino quelli che si sono macchiati del grave reato/peccato di fare sciogliere quasi gratis il loro matrimonio da un tribunale civile anziché farsi "solare" un pacco di soldi da giudici benedetti nel nome di dio.
Anche Pippo vorrebbe rendere più accessibile il suo supermercato ormai ridotto a una catapecchia cadente. Forse sarebbe stato meglio chiamare una ruspa e dargli il colpo di grazia, ma Pippo - in arte Civati Giuseppe, parlamentare Pd, che predica bene ma razzola sempre nello stesso pollaio dove la crusca è assicurata - oggi, insieme ad altri "compagni" (gulp!) di partito, ha deciso di scrivere alla clientela in fuga. Per chiederle di partecipare al congresso e iscriversi in massa al partito per cambiarlo dall'interno. Con capolavoro finale di retorica: "Ne vale la pena. Non per noi, non per chi sarà il prossimo segretario, ma per il Partito Democratico. Che è un po' come dire per l'Italia". Minchiata per minchiata, forse sul piano del marketing era più convincente quella di Ciccio: non sono mai stato di destra. Del resto, è la balla che il Pd da quando esiste cerca di propinare ai suoi iscritti. Ma, ora che ci penso: non è che Ciccio si sta candidando alla guida del Pd?
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