mercoledì 25 settembre 2013

Apprendisti con esperienza

Una ricerca condotta dalla IMF Business School su incarico del Ministero spagnolo dell'Educazione, Cultura e Sport ci fa sapere che in Spagna gli ultraquarantenni - in particolare casalinghe, precari e disoccupati - hanno deciso di tornare all'università convinti così di trovare lavoro perché là c'è "richiesta di figure con elevata competenza professionale". Non so se poi, alla prova dei fatti, sarà dimostrato che è così. Quello che so è che in Italia, se hai un curriculum dal quale emergono inequivocabilmente professionalità ed esperienza, è meglio se lo appallottoli, lo butti nel cesso e tiri lo sciacquone più volte per essere certo che non ne resti traccia. Magari si potrebbe fare una cosa all'incontrario rispetto alla Spagna: tipo presentare un'istanza in carta bollata al Ministero dell'Istruzione Università e Ricerca per farsi cancellare i titoli di studio. Si comincia con la laurea e si vede se si trova un lavoro; poi ci si fa cancellare il diploma di scuola media superiore, a seguire - di tentativo in tentativo - quello di scuola media inferiore, infine quello di scuola elementare. Fino ad ottenere un bel diploma di analfabeta: forse così, con la scusa di formarti, ti assumono a 300 euro e un calcio in culo alla fine di tre mesi di apprendistato. Ma anche no, perché per assumerti un minimo di esperienza la devi avere. Lo dimostra il cartello fotografato su una vetrina: "Assumiamo apprendisti con esperienza" (e, come sanno bene tutti quelli che passano le giornate a leggere annunci, non è una boutade). Ricordatevene, quando vi chiederanno di fare un esempio di ossimoro. Anzi no: fingete di non capire. Si dovessero accorgere che siete colti... so' cazzi.

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