giovedì 22 agosto 2013
Candidata a mia insaputa
E va bene, vorrà dire che mi farò "giustizia" da me. No, niente paura: non intendo tirare fuori una Colt dalla fondina su musiche di Ennio Morricone. Voglio soltanto ridare ai fatti il loro valore e rendere l'onore che merita alla mia professione sempre più spesso stuprata da chi spaccia le balle per notizie, sia pure nascondendosi dietro il paravento delle ipotesi.
Dunque, ieri mattina un giornale on-line locale mi informava - in un pezzo sui possibili candidati catanesi alle prossime elezioni europee - che fra questi ci sarei anch'io. Motivazione? Riporto testualmente (compresa la virgola che separa il soggetto dal verbo e un po' di confusione sui generi): "mentre sul fronte comunista il neo segretario provinciale Patrizia Maltese, appare essere parecchio attiva".
Sono andata sulla sezione dedicata ai commenti e (senza dire nemmeno una parolaccia, per la prima volta in 56 anni!) ho scritto: "E io non se sapevo niente? Grazie, ma io sono attiva 'a prescindere' e non per ambizioni elettorali". O qualcosa di simile: non posso riportare esattamente le mie parole perché il mio commento finora non è stato pubblicato. Lo sono stati altri, lasciati nelle stesse ore di ieri, che evidentemente sono stati ritenuti più affidabili del mio (firmato con nome e cognome: che vergogna nell'epoca della delazione e della calunnia!) forse perché scritti nascondendosi dietro un nick.
Ora non è che ci sia niente di male nello scrivere un pezzo da ombrellone, giusto per assecondare il cazzeggio agostano, e non c'è niente di male nemmeno ad ipotizzare una candidatura: a parte l'uso dell'indicativo, cioè il verbo della certezza, nella frase "la lunga lista dei catanesi che tentano di conquistare uno scranno per Bruxelles" e a parte che il mio numero lo conoscono tutti i miei colleghi e sarebbe bastato fare una telefonata per verificare la presunta "notizia", c'è di male nell'attribuire un attivismo finalizzato a qualcosa ad una persona "parecchio attiva" fin da quando aveva 13 anni e mezzo; e c'è di male nel non permetterle di smentire.
E allora lo faccio qui: ribadisco che sono (per molti stupidamente, mi rendo conto) attiva a prescindere. E aggiungo che l'unica volta che mi candidai fu parecchi anni fa alle elezioni provinciali e la mia fu una candidatura di servizio, cioè per non essere eletta. Può sembrare strano a chi vive di carrierismo, ma è così. Inoltre credo che se proprio uno deve fare carriera politica nelle istituzioni dovrebbe cominciare ad imparare come si fa, partendo dal basso: consiglio di circoscrizione, consiglio comunale, provinciale, eccetera. Ma sono anche convinta che si debba cominciare intorno ai trent'anni e non quando ci si avvicina (a passo sveltissimo, ahimè) ai sessanta. Dunque, sono fuori tempo massimo. Se non bastasse, non ho le caratteristiche del candidato: non mi ricordo mai i nomi delle persone (potenziali elettori); quando uno (altro potenziale elettore) dice una cosa su cui non sono d'accordo o mi sta sulle balle, posso anche decidere, diplomaticamente, di tacere ma la mia faccia - poco diplomatica - ce l'ha scritto in faccia quello che penso; se uno (come sopra) fa qualcosa che reputo eticamente riprovevole, gli tolgo il saluto senza fermarmi un attimo a pensare alla quantità di voti che sto perdendo. E poi c'è un'altra ragione - raccapricciante per i cinici - che mi impedisce di fare qualcosa che mi faccia rischiare di stare lontano da casa per più di mezza giornata (altro che Bruxelles!). Questa ragione si chiama Ernesto ed è il mio gatto diciottenne, da due anni malato di cuore, al quale devo dare tutti i giorni la medicina per farlo vivere ancora. Perché ho quest'idea "perversa" dell'assunzione di responsabilità, non importa se verso un figlio, un partito o un gatto.
Comunque, se dovessi (malgrado l'età) candidarmi a qualcosa sceglierei sicuramente la circoscrizione: perché mi piace stare in mezzo alla gente, parlare con la gente, sentirmi raccontare i suoi problemi, condividerne le preoccupazioni, essere gente in mezzo ad altra gente. E Bruxelles tutto mi ispira, tranne che vicinanza alla gggente. Senza contare che il mio partito al momento ha una forza elettorale tale da non poter candidare nessuno nemmeno all'assemblea di condominio.
Ecco, se me l'avessero permesso l'avrei spiegato. Ma hanno preferito dare spazio al sensazionalismo dei portatori di nickname, a titoli gridati e puntini di sospensione a non finire.
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