martedì 13 agosto 2013
Bastardo
Mi dispiace che ti sei sparato, bastardo. Hai ucciso tua moglie davanti al vostro bambino di quattro anni. Il tuo egoismo e il tuo odio (no, non è amore uccidere la donna che ti vuole lasciare: amore sarebbe stato lasciarla andare, restituirle la vita) ti hanno accecato al punto da non porti nemmeno il problema di quello che si porterà dietro tuo figlio finché vivrà. Perché non c'è un'età e non ci sono psicanalisti che tengano per cancellare un trauma come quello di vedere il proprio padre che uccide o anche tenta soltanto di uccidere la propria madre. E quel bimbo l'ha visto talmente bene da dare lui l'allarme, con la lucidità di un cinquantenne: "Papà ha ucciso la mamma".
Conosco gente adulta che se le porta dietro da sempre quelle immagini e mi dispiace che ti sei sparato, bastardo. Avresti dovuto vivere fino a quasi novant'anni e sapere che l'unica cosa che ha pensato tuo figlio o tua figlia al momento della tua morte è stata: "Adesso non potrà più farle del male". Avresti dovuto vivere fino a quasi novant'anni ed essere roso dal rimorso di avere ucciso, insieme a tua moglie, anche tuo figlio di quattro anni. Ma sei un vigliacco e ti sei sparato. Mi dispiace che ti sei sparato, bastardo, perché avresti dovuto vivere fino in fondo, nella merda, la tua vita di merda. E sapere che tuo figlio avrebbe preferito essere un bastardo, piuttosto che avere un padre come te.
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