giovedì 20 giugno 2013
Caro sindaco, ora incontra anche gli atei
Caro sinnicuBiancu, devo farti un piccolo rimprovero. Prima però devo fare una precisazione: io sono per il proporzionale puro e pretendo di essere considerata per quel che rappresento. No, tranquillo, non sto parlando di rapporti di forza partitici: su quel piano valgo lo zerovirgolauncazzo e ne sono consapevole. Sto parlando di ciò che attiene al rapporto fra un sindaco e i rappresentanti locali delle confessioni religiose e di tutto ciò che attiene a questioni spirituali, filosofiche o esistenzialiste.
Apprendo che hai incontrato l'arcivescovo. Bene, ci sta: io non lo avrei fatto perché soffro di allergia grave nei confronti delle gerarchie cattoliche e mi riempio di bolle solo a sentirne parlare, ma sul piano dei cosiddetti obblighi istituzionali non ho niente da eccepire. Però soltanto se il vescovo che hai incontrato è il primo (proprio in ragione della, reale o presunta, maggiore percentuale di consensi) di una serie di capi religiosi. La stampa locale non dà notizia di un tuo prossimo incontro con un rabbino capo o con un imam e ancor meno di un colloquio con gli esponenti dell'Uaar. E dire che gli atei a Catania non sono a livelli da zerovirgola e non avrebbero alcun bisogno del proporzionale puro per contare qualcosa.
Non so se Pisapia o De Magistris dopo la loro elezione abbiano incontrato i vescovi delle loro città, né ho idea se l'abbia fatto Marino (per disfarsi del quale oltretevere avrebbero persino assoldato un kamikaze islamico imbottito di tritolo), ma il mio sindaco sei tu ed è a te che mi rivolgo. Anche perché ti ho votato pure perché ti riconosco un approccio laico che manca totalmente ai tuoi compagni/amici di partito che ormai hanno le ginocchia blu a causa del loro stato di genuflessione permanente.
Non pretendo da te la rivoluzione, ma la rivoluzione francese sì e se deciderai di incontrare il capo spirituale degli atei (ma anche di quelli che si definiscono più laicamente "laici" e persino dei cattolici illuminati), a nome di tutti questi - che in termini percentuali hanno un certo peso - e in nome della ragione e della ragionevolezza gli consegnerò una serie di richieste da farti: dall'istituzione del registro delle unioni civili alla creazione di una sala per il funerale laico arrivando - perché no? - alla realizzazione di un centro culturale interreligioso tutto aperto e senza porte. Così sono costretti ad incontrarsi e la smettono di rompere i coglioni al mondo con le loro guerre del cazzo.
Intanto, mi auguro che - incontrando il vescovo sulle questioni che riguardano le condizioni delle fasce deboli della popolazione, e dunque immagino anche dei lavoratori senza lavoro o sottopagati o costretti ad aspettare per mesi gli stipendi - tu gli abbia ricordato che i lavoratori non muoiono sul lavoro per loro imprudenza ma perché i padroni bastardi non rispettano le regole sulla sicurezza e che gli abbia fatto notare come i lavoratori - anche quelli alle sue dipendenze - abbiano diritto a ricevere lo stipendio. Altrimenti, poi non è che può pensare di ripulirsi la coscienza facendo la carità. E non può nemmeno pretendere di dare lezioni di morale a chicchessia.
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