giovedì 27 giugno 2013
A testa in giù
Stamattina canticchiavo a testa in giù: "Del resto mia cara, di che si stupisce, anche il dottore vuole il figlio operaio... non c'è più morale contessa".
Certo, caldo fa caldo, ma non sono andata fuori di testa. Direi piuttosto che c'è qualcuno che, lucidamente e forse anche gellianamente, sta cercando di mandare a gambe all'aria e far girare all'incontrario la storia, le lotte, i diritti conquistati. Incentivi alle aziende che assumono ragazzi che abbiano soltanto la licenza media. Disincentivi allo studio dunque: terza media, asini come capre e viceversa, nessuna rivendicazione, ci si esprime a gesti e al più qualche grugnito. Sicuro che così i sudditi resteranno sudditi e si accontenteranno del tozzo di pane duro che ogni tanto qualcuno lancerà.
Sicuro che così gli operai la smetteranno di volere il figlio dottore se questo significherà condannarlo a disoccupazione sicura e il dottore vorrà il figlio con la licenza media, così un posto da operaio o almeno da apprendista lo trova.
Il governo Letta(P)1-Letta(P)2, quello del "faremo-forse-fra-qualche-giorno-poi-si vedrà" - con vivo e vibrante entusiasmo sostenuto da un anziano signore che riceve a casa sua con tutti gli onori un anziano pedofilo, nonché frequentatore di stallieri e teorico dell'evasione fiscale - ha partorito questa genialata tutta a favore dei padroni: 650 euro mensili (e quanto gli vorresti dare a uno con quel tipo di preparazione?), per ogni assunto a tempo indeterminato con quelle caratteristiche per 12 mesi. Dopo, statene certi, l'escamotage per licenziarli lo troveranno.
Però un merito glielo dobbiamo riconoscere: quello di azzerare il conflitto generazionale. Non vedremo più liti furibonde fra figli che non vogliono andare a scuola e padri che si disperano per mandarglieli fiduciosi nel pezzo di carta e conseguente riscatto sociale. "Non vuoi andare a scuola? Hai ragione figlio mio. Che cazzo ci vai a fare a perdere tempo? Vattene a zappare".
Del resto mia cara, di che si stupisce, anche il dottore vuole il figlio operaio, contadino, muratore, schiavo... so' soddisfazioni.
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