Dunque: a Catania piove. Piove forte, certo, ma d'inverno - si sa - sembra che sia normale. Ma siccome a Catania niente è normale, il sindaco chiude le scuole per due giorni e ci fa sapere con un comunicato che la chiusura è stata decisa per procedere ad "attività di verifica tecnica, controllo e messa in sicurezza...a garanzia della sicurezza e dell'incolumità dei ragazzi che frequentano le scuole". Dopo di che, con un'altra nota, ci comunica che il manto stradale "già deteriorato, risulta ora ulteriormente danneggiato con grave pericolo per la sicurezza di automobilisti e motociclisti". Ergo, raccomanda "massima prudenza", ci spiega che "cessata l'emergenza maltempo, si procederà all'affidamento con carattere di somma urgenza dei lavori di ripristino delle principali arterie cittadine danneggiate" e aggiunge che "in questi giorni era stato programmato il rifacimento del manto stradale in alcune zone della città, interventi che sono stati rinviati proprio a causa delle cattive condizioni atmosferiche".
Se è lecito, vorrei fare alcune domande.:
1) Perché la messa in sicurezza delle scuole non si fa ad agosto, prima che cominci l'anno scolastico?
2) Perché il rifacimento del manto stradale era stato programmato "in questi giorni", cioè quando è quasi sicuro che piove, e non fra giugno e settembre, quando è quasi sicuro che non piove?
3) Chi è il fortunato che stanotte rideva e si sfregava le mani sapendo che si sarebbe accaparrato l'appalto con carattere di somma urgenza, cioè senza gara (l'ultimo era stato quello per il rifacimento di via di Sangiuliano e l'hanno fatto talmente d'urgenza, "arrunzatu", che è finita che per sant'Agata la processione ha dovuto deviare il percorso per via delle buche e rischiavano di ammazzarsi)?
4) Perché, già che c'era, oltre a raccomandarci "massima prudenza", il sindaco non ci ha esortati pure a metterci la maglia di lana?
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