Di lei basterebbe dire che è stata vicesindaco e assessore del comune di Catania allo Sviluppo economico, esternalizzazioni, aziende e partecipazioni comunali. Anni dal 2007 al 2008, cioè gli ultimi del saccheggio di Umberto Scapagnini. Tanto per dirne una, l'Amt - malgrado i proclami di Raffaele Stancanelli, degno successore del napoletano puttaniere - annega nei debiti. Questo giusto perché (anche se certamente il "merito" dello sfascio di Catania è frutto di un lavoro di équipe) è una docente universitaria ed è stata addirittura preside della facoltà di Economia e commercio dell'Università di Catania. Finito il mandato con Scapagnini ed avendo, evidentemente, assaporato il gusto del potere, nell'aprile del 2008 si candidò alle elezioni regionali in una delle tante liste più o meno civette, "Autonomia sud", a sostegno del candidato alla presidenza della regione poi eletto, Raffaele Lombardo.
Non fu eletta e questo forse - in questo momento di orgasmo collettivo dei professori universitari, "tecnici" di destra - spiega il suo essere venuta in soccorso del ministro Cancellieri (che, bisogna ricordarlo, quand'era a Catania fu nominata alla presidenza del Teatro Massimo proprio dal leader dell'Mpa), autrice di una delle tante frasi lanciate come bombe-carta fra le gambe dei giovani disoccupati italiani dagli esponenti del governo Monti.
Secondo la Cancellieri (che, come da copione, nel frattempo ha smentito se stessa parlando di frase "infelice") il problema sarebbe che questi ragazzi vogliono trovare il lavoro vicino a mamma e papà. Travolta da una valanga di proteste, la ministra ha ridimensionato la portata delle sue dichiarazioni, ma deve avere dimenticato di informare la Schillaci che si è premurata di darle manforte. Anche lei, aprendo la bocca e dando fiato.
E dunque, dall'alto della sua cattedra, ci ha spiegato che il ministro altro non ha fatto se non affondare il dito nella piaga, perché "rigidità sociale e familismo amorale sono le due cause dell'attaccamento dei giovani alle gonne di mamma". Dove per "rigidità sociale" presumiamo si intenda quello che il creatore del governo Monti chiama "conservatorismo", e cioè la tutela dei sacrosanti diritti dei lavoratori, mentre a darci la chiave per interpretare il resto della frase è la stessa scienziata economica con una frasetta che sembra presa pari pari da Wikipedia: "Il paradigma del familismo amorale invece descrive la tendenza secondo cui gli individui di una comunità tendono a massimizzare unicamente i vantaggi materiali e immediati della propria famiglia nucleare".
Che si riferisse alla figlia della Fornero? O al figlio di Martone? O ad uno dei tanti figli di docenti delle università siciliane addosso ai quali vengono cuciti concorsi e cattedre? Se è questo, sono d'accordo con lei.
Oppure voleva bollare con una categoria sociologica i genitori che si levano il pane di bocca per evitare che i loro figli - affamati dai governi della destra e in Sicilia da quello di ultradestra del suo referente politico - si mettano ad assaltare le banche o a spacciare droga?
Qua se c'è qualcosa di amorale o, meglio, di immorale sono tutti questi predicatori con il culo sul morbido che non scendono mai da una cattedra, non sanno che cosa succede nel mondo reale e però non resistono all'istinto di dare lezioni di vita.
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