Documenti segreti. No, non il frutto di indagini dei servizi di intelligence coperte dal marchio “top secret”, ma relazioni pubbliche riguardanti l’attività del comune di Catania che vengono sistematicamente insabbiate e nascoste ai cittadini.
Ne hanno parlato oggi, nel corso di una conferenza stampa, i Comunisti italiani – Orazio Licandro, dell’esecutivo nazionale della Federazione della Sinistra, e Salvatore La Rosa, segretario provinciale del Pdci – sottolineando come a firmare quei rapporti che inchiodano l’amministrazione comunale siano state istituzioni al di sopra di ogni sospetto comunista o giacobino.
A partire dalla Corte dei Conti, che ancora una volta è stata costretta a muovere rilievi pesanti su un improbabile riequilibrio del bilancio comunale. Più che improbabile, dal momento che – come ha riferito La Rosa citando gli stessi giudici contabili – si è coperto il disavanzo (solo sulla carta) inserendo voci “di dubbia esigibilità”: come le multe agli automobilisti, delle quali si sa che viene pagato soltanto il 5%, o come la Tarsu già caduta in prescrizione. Somme iscritte in bilancio come già incassate – ha spiegato Licandro – ma così non è. E intanto, da quando la Corte dei Conti ha emesso la sua sentenza (novembre 2010), sono passati i 90 giorni concessi al comune per adottare misure urgenti anche in relazione all’indebitamento delle partecipate, Multiservizi e soprattutto Amt i cui debiti gravano pesantemente sul bilancio comunale mentre si parla di privatizzazione senza però essere in grado di stilare un piano per la mobilità.
Ma c’è anche un’altra istituzione, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, non certo tenera nei confronti dell’amministrazione guidata da quello che Orazio Licandro chiama “il sindaco-galleggiante”, e cioè Raffaele Stancanelli, il cui operato è in totale continuità con quello delle giunte Scapagnini-Lombardo. La vicenda è quella dei parcheggi, bloccati dall’azione della magistratura: nella sua relazione il presidente dell’Antitrust, Antonio Catricalà, sottolinea come avere fatto delle varianti al progetto in corso d’opera abbia impedito ad altre aziende di partecipare alla gara e dunque limitato “artificiosamente il confronto concorrenziale”. Adesso il comune chiede il dissequestro di quei parcheggi e Licandro esprime perplessità sull’andamento di un processo basato su un’unica perizia per di più affidata a un uomo di parte: l’ingegner Guido Mutier, candidato negli anni passati alle elezioni europee e alla presidenza della provincia di Lucca per Forza Italia. Forse, dice Licandro, ragioni di opportunità politiche avrebbero dovuto sconsigliare il tribunale dal fare una scelta simile.
Fosse solo questo. Licandro e La Rosa hanno ricordato come ancora siano sospese diverse questioni che riguardano l’assetto della città e la vita stessa dei cittadini. Il Prg, innanzitutto. “Che fine ha fatto?”, si chiedono. E poi la storia di corso dei Martiri della Libertà e ancora quella del lungomare, dove l’amministrazione sembra voler fare gli interessi di pochi privati e non quelli dei catanesi. “Ennesimo scandalo”, per Licandro, quello della cementificazione del lungomare, con “gli squali che continuano i loro giri di morte intorno alla preda”, e cioè la città stessa, mentre l’amministrazione sta ferma e aspetta. Mentre, appunto, i privati sollecitano la nomina di un commissario ad acta che come conseguenza avrà il pagamento di penali salatissime o l’ennesima devastazione ambientale con annessa cementificazione.
Costi che vanno ad aggravare il deficit (di cui già pagano le conseguenze i dipendenti comunali e quelli delle cooperative sociali, questi ultimi senza stipendio da sei mesi) del comune e che – fa notare La Rosa – “pagheremo in quota tutti noi” dal momento che prima il duo Scapagnini-Lombardo e ora Stancanelli “amministrano i soldi nostri e non rispondono mai dei danni”. Se la gente sapesse, se fosse informata, forse le sue scelte politiche sarebbero diverse.
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