mercoledì 2 gennaio 2013
Evitato il fiscal cliff: a fera o luni gioisce
Oggi tutti i giornali e tutti i tg hanno aperto con i fuochi d'artificio, euforici perché Barak Obama è riuscito a strappare il sì del congresso americano alle tasse per i superstraricconi (salvando i ricconi e gli straricconi), evitando così il fiscal cliff.
E dunque: "I mercati mondiali corrono dopo l'accordo alla Camera Usa contro il 'baratro fiscale'" (Repubblica); "Le borse festeggiano - con Milano che ha chiuso a +3,8% - e il differenziale tra Btp e Bund ai minimi da un anno a 285 punti" (Il Fatto quotidiano); "Per i mercati l’intesa a metà raggiunta fra repubblicani e democratici sul 'fiscal cliff' è sufficiente a stappare lo champagne (La Stampa); "Inizia bene l'anno per le principali Borse europee, favorite dal via libera alla legge di bilancio Usa" (Il Sole 24 Ore); "I mercati europei brindano all'accordo e dopo un'apertura in netto rialzo aumentano i guadagni" (Corriere della Sera).
Ma di quali borse parlano? Di quali mercati parlano? Ah, sì: le borse sempre e comunque vuote della gente e i mercati, già i mercati. A Catania il più grande si chiama "A fera o luni" (perché una volta si teneva soltanto il lunedì), poi c'è "a piscaria", ci sono i mercati rionali e la domenica c'è il mercato delle pulci.
Da qualche tempo stracolmi: perché i superstrapoverissimi - cioè, praticamente ormai quasi tutti - nei (super)mercati ormai non ci possono andare più a fare la spesa e nemmeno ai "grandi magazzini" a comprarsi i vestiti e gli unici mercati che gioiscono, sempre più affollati, sono appunto quelli con le bancarelle en plein air. E la domenica il mercato delle pulci: dove la gente ormai si compra pure le mutande di seconda mano.
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