Dev'essersi sentita come Vittorio Gassman ne
"L'audace colpo dei soliti ignoti" questa mattina la professoressa
Agnese Landini mentre si aggirava per i corridoi vuoti della sua scuola alla
ricerca di un'anima con cui scambiare qualche parola: M'hanno rimasta sola 'sti
quattro cornuti.
Solo che i
"cornuti" non erano quattro, ma probabilmente quattrocentomila per il
più grande sciopero della scuola dai tempi della ministra Gélmini (se lei dice
egìda io la potrò pure chiamare Gélmini, o no?) per dire no alla controriforma
di suo marito, Matteo Renzi, e della ministra Giannini, che - esattamente come fa
un governo di destra - toglie i soldi all'istruzione pubblica per arricchire
gli istituti religiosi e in più istituisce il caporalato dei presidi.
Sintetizzando, #lascuoladimerda.
Sòla (con la o
aperta) è effettivamente per i suoi colleghi, insieme ad altri quattro gatti spelacchiati
di professione sudditi, l'insegnante precaria (che indegnamente - quant'è
cinico e baro il destino! - porta lo stesso cognome del segretario Fiom) a
difendere la riforma scolastica del marito. Certo, avrà avuto le sue buone
ragioni (qualcuno ha parlato delle ragioni del cuore) la signora per una scelta
così irragionevole: l'integrità della famiglia, per esempio, che per una
cattolica praticante viene prima di tutto.
Oppure (a
pensar male si fa peccato, eccetera) c'è una motivazione ancora più
"nobile" nella scelta di farsi sponsor delle malefatte dello
sbruffone che ha sposato: potete giurarci che prima o poi le troveranno una
corsia preferenziale - come quella che prese un giorno per andare al lavoro,
usando il pass del marito - e premieranno il suo sacrificio muliebre. Magari
con una bella consulenza che vale da sola quanto dieci stipendi di un
insegnante di ruolo.
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