martedì 5 maggio 2015

M'hanno rimasta sola 'sti quattro cornuti


Dev'essersi sentita come Vittorio Gassman ne "L'audace colpo dei soliti ignoti" questa mattina la professoressa Agnese Landini mentre si aggirava per i corridoi vuoti della sua scuola alla ricerca di un'anima con cui scambiare qualche parola: M'hanno rimasta sola 'sti quattro cornuti.
Solo che i "cornuti" non erano quattro, ma probabilmente quattrocentomila per il più grande sciopero della scuola dai tempi della ministra Gélmini (se lei dice egìda io la potrò pure chiamare Gélmini, o no?) per dire no alla controriforma di suo marito, Matteo Renzi, e della ministra Giannini, che - esattamente come fa un governo di destra - toglie i soldi all'istruzione pubblica per arricchire gli istituti religiosi e in più istituisce il caporalato dei presidi. Sintetizzando, #lascuoladimerda.
Sòla (con la o aperta) è effettivamente per i suoi colleghi, insieme ad altri quattro gatti spelacchiati di professione sudditi, l'insegnante precaria (che indegnamente - quant'è cinico e baro il destino! - porta lo stesso cognome del segretario Fiom) a difendere la riforma scolastica del marito. Certo, avrà avuto le sue buone ragioni (qualcuno ha parlato delle ragioni del cuore) la signora per una scelta così irragionevole: l'integrità della famiglia, per esempio, che per una cattolica praticante viene prima di tutto.
Oppure (a pensar male si fa peccato, eccetera) c'è una motivazione ancora più "nobile" nella scelta di farsi sponsor delle malefatte dello sbruffone che ha sposato: potete giurarci che prima o poi le troveranno una corsia preferenziale - come quella che prese un giorno per andare al lavoro, usando il pass del marito - e premieranno il suo sacrificio muliebre. Magari con una bella consulenza che vale da sola quanto dieci stipendi di un insegnante di ruolo.

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