martedì 7 gennaio 2014

Moralizzatori da avanspettacolo


C'è arrivato persino qualche leghista a capire che la cannabis dal punto di vista della pericolosità sociale non è 'sto granché e che andrebbe legalizzata, ma certi giornalisti no, non ce la fanno proprio a non fare i moralizzatori da avanspettacolo.
Prendi la storia del triplice omicidio di Caselle Torinese - moglie, marito e madre di lei assassinati a coltellate -: il figlio e nipote ventinovenne è in vacanza in Val d'Aosta, non riesce a mettersi in contatto con i suoi, chiede a un amico di andare a controllare e quello scopre la strage.
Il primo servizio del tg che guardo io (e mi chiedo sempre più spesso perché lo faccio) ci comunica che il figlio è sotto interrogatorio e che, durante una perquisizione a casa sua, è stata trovata della "droga". Roba che, detta così, senza specificare né il tipo né la quantità, ti fai subito un film: era un narcotrafficante, ha fatto uno sgarbo a un clan rivale e quelli gli hanno massacrato la famiglia. Vendetta trasversale.
Il secondo servizio ci comunica che il figlio è stato interrogato per ore e aggiunge che nel suo appartamento sono stati trovati due grammi di marijuana. Due grammi!
Il terzo servizio conferma che il figlio è stato interrogato per ore, ma precisa che ha un alibi di ferro (certo, niente esclude che sia stato bravo a confezionarlo) e ci tiene a confermare che a casa aveva due grammi di marijuana.
Cioè, era uno che si faceva le canne. Come - secondo le statistiche - circa il 20% dei suoi coetanei. E per questo il 20% dei giovani fra i 20 e i 30 anni sarebbe un potenziale sterminatore delle proprie famiglie?

Ah, già, dimenticavo di dirvi che nel terzo servizio è stato aggiunto un particolare certamente determinante ai fini delle indagini e dell'idea che dovrebbe farsene l'opinione pubblica: il figlio potenziale sterminatore, di cui ci viene mostrata una foto mentre suona la batteria, è un musicista. "Drogato" e musicista, un perfetto profilo criminale. Persino l’ayatollah Ali Khamenei si sta sbellicando dalle risate.

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