giovedì 7 marzo 2013
L'ipocrisia al potere
Una decina di anni fa a Catania da via Umberto doveva passare una madonna i cui occhi innocenti e vergini non avrebbero potuto reggere la vista di organi genitali, per quanto equini. Che volete? La poveretta era abituata solo al sesso degli angeli e quello di un cavallo, sia pure morto essendo di bronzo, l'avrebbe sconvolta.
Il cavallo in questione, con palle in bella vista, era una scultura di Francesco Messina che - in occasione di una processione di baciapile - fu dunque corredata di un bel paio di mutande di ferro ben fissate con bulloni.
Qualcuno tirò fuori Brancati, il gallismo, le contraddizioni di una città del sud antica e moderna. Ma di Facebook ne vogliamo parlare? Già perché l'avveniristico social network ha operato un'analoga censura a una foto artistica di nudo, in mostra al museo Jeu de Paume di Parigi e "postata" sulla sua pagina: "Nous avons retiré le contenu suivant, que vous avez publié (ou dont vous êtes l'administrateur), en raison d'infractions à la Déclaration des droits et des responsabilités publiée par Facebook". Prima l'ha ritirata, poi l'ha ri-tirata fuori mettendoci una pezza o, meglio, una pecetta peggiore del buco. No, non quello: quello era coperto. Ad essere scoperte erano le tette della modella: e infatti Fb le ha messo il reggipetto. Ma non un push-up, un balconcino, uno col ferretto: praticamente una mano di vernice, dal collo all'ombelico. Roba che nemmeno mia nonna ce l'aveva un reggipetto così.
Come se al Louvre avessero preso uno scafandro da sommozzatore e lo avessero messo addosso alla Venere di Milo o se agli Uffizi al posto della chioma fluente a coprire "le pudenda" (che già fa ridere la sola parola) di quella botticelliana ci avessero messo i mutandoni di lana ascellari alla Stanlio e Ollio.
Ora, io dico: ma Facebook Francia, cioè Facebouque (mi ci gioco le pudenda che in Francia qualcuno lo scrive così!), il social network di un Paese dove il 68 diventava facilmente un 69, può ridursi così? Come una qualunque ipocrita cittadina di provincia dove l'unica immaginazione al potere è quella dei parvenus in processione che si battono il petto mentre guardano dal buco della serratura?
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