venerdì 29 marzo 2013

Dissuasore cerebrale

Superata l'overdose da papa, passati indenni (salvo piccole scosse di assestamento) dal terremoto Battiato, grazie al quale abbiamo discusso per giorni sul sesso delle troie senza accorgerci che il Paese andava a puttane, il nuovo dissuasore cerebrale di oggi è il quesito esistenziale per eccellenza: Matteo Renzi deve o non deve andare ad "Amici"? E giù disamine, critiche alla sinistra che non si sporca le mani con le trasmissioni/cassonetto, argomentazioni articolate. Ho già sentito ore di conversazioni su quest'argomento dirimente per la vita dell'Italia più di quanto non lo siano quelli su governo tecnico, governo del presidente, governo di scopo, elezioni anticipate. Fra gli altri, uno interessante e che razionalmente e in linea teorica condivido (in linea pratica, so che già che se dovesse accadere a me, con le mie rigidità vetero, dovrei farmi una flebo di Debridat per evitare i conati di vomito) è il ragionamento in base al quale è giusto proprio andare nella tana del lupo, a casa degli avversari, a dire loro cose che nessuno ha mai detto, suscitare contraddizioni in seno al popolo, insinuare il tarlo del dubbio. Perfetto. Sono d'accordo. Non sarei in grado di metterlo in pratica, ma sono d'accordo. C'è solo un piccolissimo problema, uno spostamento di prospettiva, una bottarella alla barra del timone per correggere la rotta, una quisquilia di nessun conto: Matteo Renzi non è di sinistra. Matteo Renzi non sta andando a parlare con gli avversari politici. Matteo Renzi va ospite a casa di amici.

1 commento:

  1. Infatti: il grande comunicatore Renzi é stato invitato a nozze nel salone della De Filippi. In Italia le carriere politiche si fanno e si disfano nei salotti televisivi (vedi effetto Report su IDV di Di Pietro)

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