mercoledì 10 luglio 2013

Disfay Pd

Un "amico" feisbucchiano qualche giorno fa mi ha invitata a un "evento" che si chiama RifayPd. A parte che vi sfascerey di botte per questo provincialismo esterofilo che vi fa trasformare le i in y e a parte che con alcuni del Pd (per paradosso, molti di quelli che un tempo erano comunisti e ora sono fascisti e democristiani più dei democristiani) non vorrei averci a che fare nemmeno se mi trovassi su un'isola deserta e dunque grazie ma rifiuto l'invito, io un suggerimento ce l'avrei: smettetela con questa farsa, scioglietelo questo matrimonio di convenienza più ipocrita degli ipocriti matrimoni borghesi, divorziate per incompatibilità di carattere o per maltrattamenti. Da noi, quando un uomo che prima ha fatto l'innamorato si trasforma in un energumeno violento, si dice che "nisciu u naturali". E in questi casi persino le famiglie di provenienza più tradizionaliste, quelle secondo le quali il matrimonio dovrebbe finire con la morte, si mettono in mezzo per sciogliere il vincolo. Ecco, ora che il Parlamento si ferma per decisione di un pregiudicato e dei suoi lacchè, ora che voi vi opponete flessibilmente - c'est à dire a culo a ponte -, è certificato (ma lo era anche prima, diciamo dalla Bicamerale in poi): il Pd nisciu u naturali. Dunque rinnovo l'invito, per il bene dell'Italia e per il bene dei vostri militanti ed elettori: tagliatela qui con quest'ipocrisia; ciascuno per la propria strada: chi vuol essere ancora di sinistra faccia le cose di sinistra e quelli di destra se ne vadano nel posto giusto per loro, ad ingrossare le fila degli impiegati di Silvio Berlusconi. Disfay Pd.

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