venerdì 12 ottobre 2012
Sindacato di lotta e di governo
E dunque Camusso sostiene Crocetta che ha sostenuto Lombardo che ha sostenuto la disoccupazione stabilizzando la precarizzazione e la "clientelarizzazione" del lavoro.
Se ne parlava da giorni, ma non ci volevo credere: il segretario nazionale del più grande sindacato italiano viene a Palermo e a Catania a sponsorizzare la candidatura alla presidenza della regione di uno che non ha provato la minima vergogna a fare da zerbino alle scelte di un presidente di regione indagato per mafia e che ha cancellato i diritti dei lavoratori, primo fra tutti lo stesso diritto al lavoro.
Di più: viene a sponsorizzare in pubbliche manifestazioni due candidate all'Assemblea regionale siciliana con Crocetta, una a Palermo e l'altra a Catania, dirigenti del sindacato, fingendo di ignorare che una terza dirigente autorevole di un pezzo importantissimo della Cgil - quella Fiom che si ostina a difendere i diritti dei lavoratori, cioè a fare il sindacato - è anche lei candidata e addirittura alla presidenza della regione.
Anche a voler sorvolare sulla scorrettezza - che potrebbe, con molti sforzi, essere derubricata a scelta personale - di un padre o di una madre che parteggi per l'uno o l'altro dei suoi figli, e anche a voler sorvolare sulla "disonestà intellettuale" di voler condizionare il voto degli iscritti, Camusso non sa cos'è diventato il suo sindacato in Sicilia? E non sa cos'è diventato in Sicilia il partito a cui fa riferimento? Non l'hanno informata? Non legge i giornali? Se è così, forse dovrebbe cambiare mestiere per inadeguatezza.
Oppure è informata, sa tutto e ha fatto una scelta ben precisa: fra il sindacato di lotta e di governo ha scelto quest'ultimo. Sindacato di governo Lombardo.
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P.S.: Riporto un passaggio dell'articolo 5 dello statuto della Cgil. Titolo: Doveri delle iscritte e degli iscritti. Dice così: "Qualora assumano incarichi di direzione sono chiamati a svolgere i loro compiti con piena coscienza delle responsabilità che ne derivano nei confronti delle lavoratrici/lavoratori e delle iscritte/iscritti rappresentati, in modo particolare per quanto riguarda la coerenza dei loro comportamenti con i deliberati degli organi dirigenti, il loro obbligo di difendere l‟unità e l'immagine della CGIL..."
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