domenica 2 gennaio 2011

La "setteveli" di Napolitano

Perché un ragazzo di ventiquattro anni decide di fare testamento? A meno che non si tratti delle solite manipolazioni giornalistiche, per rendere più teatrale ed eroica una morte che è un omicidio di Stato, è questo quello che ci hanno raccontato in tv: Matteo Miotto, il giovanissimo alpino ucciso due giorni fa in Afghanistan “da un cecchino”, aveva fatto testamento per dire che avrebbe voluto essere sepolto fra i caduti di guerra.
Ma perché un ragazzo che ha 24 anni, che gode di buona saluta, che ha genitori affettuosi e una fidanzata che lo ama, sente il bisogno di pensare alla morte? Forse perché, pur drogato di retorica patriottarda, sa che quella in cui è impegnato non è una missione di pace ma di morte? Forse perché sa già che nel suo Paese se vuoi vivere devi andare a morire facendo il carabiniere, il poliziotto, il militare esportatore di presunte democrazie e altrettanto presunte verità rivelate? Forse perché sa che nel suo Paese non c’è futuro?
Di che va cianciando Giorgio Napolitano in quella “setteveli” di ipocrisia ipocritamente apprezzata in maniera circolare da destra a sinistra (?) e ritorno, quando parla di giovani, di futuro e di democrazia? In questo Paese queste tre parole non stanno più insieme da tempo, fanno cortocircuito e, anzi, forse sono già state cancellate dai vocabolari. Oppure ce le hanno lasciate, mettendoci accanto quel macabro simbolo che indica un termine desueto. Di che va parlando Napolitano, quando violenta la Costituzione e ci prende per scemi, dicendo che le nostre missioni sono militari, ma non di guerra? Su che farfuglia il capo dello Stato che in questi anni ha firmato tutto ciò che ha ucciso la democrazia? Firma ma osserva, firma ma obietta, firma ma fa rilevare, firma ma raccomanda, ma firma, firma, firma, immancabilmente firma. Ha firmato la legge sul legittimo impedimento che para il culo a un criminale comune; ha firmato il decreto Bondi che ammazza la cultura; ha firmato lo scudo fiscale che ha fatto un gran regalo a mafiosi ed evasori (che poi sarebbe la stessa cosa); sta per firmare il rifinanziamento della missione in Afghanistan e ha appena firmato la riforma Gelmini.
E’ grazie a queste leggi se i giovani se la danno a gambe levate da questo Paese. E’ a causa di queste leggi che un ragazzo di ventiquattro anni fa testamento come un ricchissimo possidente ottuagenario: perché sa di non essere padrone nemmeno dei propri ventiquattro anni.

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