domenica 10 giugno 2012

Bollicine e puzzette

Bollicine. Non si capisce bene se è la pubblicità di un negozio di abbigliamento per bambini dans le vent - all'ultimissima moda, fresca di giornata come le uova, con i colori della stagione, arancio e turchese, che ovviamente fra tre mesi saranno completamente sbiaditi in un rosa depressione e in un bianco perborato - oppure l'elogio dell'aria fritta. Bollicine. A pensarci bene, potrebbe essere la pubblicità di una confezione di bolle di sapone, che - come è noto a tutti e con grandi pianti dei bambini - non fanno in tempo a sollevarsi che già svaniscono in uno schizzo viscido e saponoso. Bollicine. Oppure potrebbe essere la pubblicità della Coca-cola che già di suo fa buchi nello stomaco (e però da questo punto di vista è meglio dello svitol), se poi la affidi a Vasco li fa pure nel cervello. Bollicine. E se invece fosse la pubblicità delle polveri Idriz? Chissà com'è, però, pure queste non è che durino molto: dimentichi aperta la bottiglia ed è come se bevessi acqua con il bicarbonato. O, peggio, con la magnesia San Pellegrino: che - com'è noto - fa cagare. Insomma le bollicine arancio e turchese all'interno della sagoma della Sicilia sono il colpo di genio (degno di uno studio nemmeno troppo approfondito da parte di Freud) del pubblicitario che ha pensato il logo per la campagna elettorale di Claudio Fava, che - credendosi il deus ex machina della situazione o il salvatore di una patria dalla quale si tiene a debita distanza e forse anche in crisi di astinenza da stipendi parlamentari - ieri ha annunciato urbi et orbi la sua candidatura alla presidenza della regione Sicilia. Unico programma: se stesso (altro che culto della personalità!) Fuori dai partiti, fuori dagli schieramenti, cu c'è c'è, come si dice da queste parti, a prescindere, in preda a un attacco di onanismo sfrenato (del resto, Woody Allen dice che farsi le seghe è il modo per fare l'amore con la persona che si ama più di tutte e lui, l'affabulatore, si ama così tanto che Narciso - appunto - gli fa una pippa) e che gli altri vadano a farsi fottere. Che poi "gli altri" sarebbero i siciliani onesti, i quali magari speravano in una sinistra dignitosa che sulla base di un programma trovasse un candidato unitario e dalla faccia pulita in grado di cancellare dalla loro memoria l'incubo di uno sguardo torvo, delle clientele, della disoccupazione e dei voti mafiosi e invece ora, grazie al suo gioco a spaccare pur di guadagnarsi una telecamera in solitaria, vedono già svanire la speranza di una speranza. Ora che ci penso bene, forse le bollicine sono quelle che si rincorrono per lo stomaco dopo essersi rimpinzati di legumi. Alla fine, resta solo la puzza. Anzi, una puzzetta.

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