martedì 5 giugno 2012
B, Hulk e l'Italia pulita
Scusate se mi ripeto, ma il discorso è sempre quello: per lui una scopata a pagamento è amore, un mafioso pericolosissimo è un eroe, i giudici sono criminali, gli scilipoti sono persone di giudizio e responsabili, e così via all'infinito.
E dunque: di che vi stupite se oggi Silvio Berlusconi, che somiglia sempre di più a Gabriele Paolini e si farebbe arrestare pur di apparire in tv, vuole chiamare il suo nuovo partito "Italia pulita"?
La cosa che stupisce è che il vecchio bavoso, che almeno di queste cose dovrebbe essere esperto, non si sia preoccupato - prima di dare mandato ai suoi di registrare il marchio - di verificare se qualcuno avesse il copyright. Ebbene, purtroppo per lui c'è ed è una specie di invincibile Hulk che nessuno si augurerebbe mai di incontrare sul proprio cammino. Il signore in questione si chiama Michele Logiurato, si presenta in tv armato di forcone, dice - come da copione ormai putrido e generalizzato - di essere incazzato con tutti i politici ed è fondatore di un movimento politico e culturale (così qualcuno lo definisce) chiamato appunto Italia Pulita nel cui logo svolazzano farfalline, cuoricini e menate varie. Se ci fate caso, le prime erano i gioielli preferiti da Berlusconi per marchiare le sue amiche dopo averle impollinate (o essersi illuso di averlo fatto), i secondi immaginiamo battessero appassionatamente nel partito dell'amore (in quel caso il termine era sinonimo di sodomia nei confronti dell'opposizione) di cui annunciò la nascita qualche anno fa, le terze ce le ha rifilate à go-go durante tutto il suo ventennio.
Ora però c'è un problema, anzi due: il primo è che (per quanto possa importare la mia opinione), siccome lui l'Italia la vuole pulita, io la voglio sporchissima; il secondo è che il signor Logiurato l'ha giurato: "Il marchio è mio. Sono pronto a prenderli a calci nelle palle".
Ho come la vaga sensazione che per Hulk calci nelle palle significhi proprio calci nelle palle.
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