giovedì 26 febbraio 2015

L'uomo oggetto


E dunque dopo la donna oggetto, facilmente tramutabile dal mercato in bambola di gomma su cui sfogare le perversioni di maschi incapaci di confrontarsi con una donna vera, è arrivato l'uomo oggetto, il bambolo fatto a maglia.
No, questo non serve per un surrogato di scopata ma - forse peggio - per un surrogato di presenza fisica.
A inventarsi questo business (e come vogliamo chiamarlo?) è stata una designer norvegese a cui piace lavorare a maglia che invece di confezionare - come tutte - presine, abitini per la boule o pullover, costruisce per le single che non ce la fanno più a dormire da sole un pupazzo a dimensioni naturali da portarsi a letto. Su commissione e in qualche modo seguendo una sorta di eugenetica nazista. Non è chiaro se quando ti stufi di quello ariano puoi derubricarlo a panno per stendere la cera sui pavimenti e fartene fare uno nuovo di zecca, magari nero e superdotato (perché immagino che la "grandezza naturale" implichi anche attributi simili a quelli naturali).
Quello che sembra sicuro invece è che secondo la signora Noortje de Keijzer il tuo fidanzato a maglia si fa "coccolare, accarezzare, abbracciare" e "più di tutto ama stare con voi a letto mentre appoggiate la testa sul suo petto e le sue braccia vi avvolgono". Inoltre, assicura la furbastra (a buon mercato, però: l'uomo oggetto costa poche decine di euro), potete stare "sicure che lui non vi lascerà mai". E che Keijzer!
Praticamente il "knitted boyfriend" è un maschio lobotomizzato: di discutere, conversare, scambiare opinioni, vedere un film, leggere insieme un libro e commentarlo, manco a parlarne. Insomma un compagno perfetto per una donna che ragiona come un maschio. E infatti la signora de Keijzer ci comunica che "questo uomo è sempre felice". Poi aggiunge alcuni dettagli: "Gli piace sedersi sul pavimento, sul divano o con voi a tavola". Anche al mio gatto, ma posso assicurare che è molto più divertente. E molto meno deprimente.

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