martedì 17 febbraio 2015

Nasino alla francese


Il problema è sempre lo stesso: u cumannari è megghiu du futtiri, e in Sicilia ancora di più. Chissà quali e quanti orgasmi al minuto raggiungete nell'usare l'elicottero dell'elisoccorso per farvi scarrozzare senza motivo come farebbe una frivola diva di Hollywood con il suo autista personale per andare a fare shopping. Con la differenza che la diva di Hollywood l'autista se lo paga da sé, mentre voi siete dei pezzenti e degli accattoni, che fanno i signori con i soldi dei siciliani.
Stamattina ho sentito a Radio Capital Angelo Collodoro, segretario siciliano del Cimo, il sindacato dei medici ospedalieri: si parlava di Nicole e di tutto il verminaio saltato fuori dopo la morte (l'infanticidio) della bambina che non ha avuto il "privilegio" di salire sull'elicottero dell'elisoccorso e a Ragusa è dovuta andarci praticamente a dorso di mulo. Si parlava, anche, dell'altra porcata saltata fuori dopo la morte della bimba: l'elicottero partito dalla Sicilia per andare in Sardegna a prendere Gaetano Marchese, direttore della centrale operativa del 118 di Palermo, che ha rifiutato di farsi curare negli ospedali di Sassari e Cagliari, ha fatto un fischio e si è fatto portare fino a casa con la sua carrozza personale trainata dai suoi schiavi.
Ma qui Collodoro ha riferito un altro episodio, se possibile più grave: quello di uno stronzo (come lo vorreste definire uno che non si vergogna di godere di un privilegio senza essere in pericolo di vita e senza essersi nemmeno rotta una gamba?) caduto dalla moto, che si frattura il setto nasale a Messina e si fa venire a prendere dall'elisoccorso per andare a Palermo nel reparto del chirurgo plastico - parole del sindacalista - "del Presidente della Regione". Il setto nasale, capite? Che te lo puoi rompere giocando a pallone o sbattendo di notte contro lo stipite di una porta e non ti sogneresti mai di scomodare i vertici dell'amministrazione regionale per farti raccomandare e provare l'ebbrezza di salire sull'elicottero come fosse la giostra, solo per il gusto di una polluzione da esercizio distorto del potere. Sì, perché Collodoro ha spiegato anche un altro paio di cose, che del tutto insignificanti non sono: la prima è che a Messina ci sono almeno due centri qualificati di chirurgia plastica e quindi non c'era nessun bisogno di andare dal chirurgo di fiducia del Presidente della Regione e la seconda è che l'elicottero non si leva in volo se l'ordine non arriva direttamente dall'assessorato regionale. Cioè da quell'assessorato che Crocetta ha ricoperto con una bella foglia di fico antimafiosa perché non si vedesse che i privilegi e le clientele e le nomine di servi politici sono tali e quali a quando alla presidenza della Regione c'erano due che si intrattenevano piacevolmente con i mafiosi e che della Sanità hanno fatto il loro centro di potere e il loro raccoglitore di voti.
E io, quando sento l'ipocrisia delle "inchieste interne" per individuare e punire i colpevoli, francamente mi sento prudere le mani e avrei tanta voglia di cambiargli i connotati. Tanto poi vanno a farseli risistemare dal chirurgo plastico del Presidente della Regione. E magari ci scappa pure un bel nasino alla francese.

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