venerdì 14 novembre 2014

U saziu nun cridi o diunu


Ponte? Sì, certo, ponte. Dalle parti mie volevano farne uno che non serviva a niente, se non a far guadagnare soldi alla mafia e a qualche azienda a rischio bancarotta, a mantenere in vita una società fantasma popolata da fancazzisti stipendiati a peso d'oro, ad ammazzare con il buio tutto quello che ci stava sotto e a intralciare il volo di quello che ci stava sopra.
A Palermo ce n'è uno, quello sul fiume Oreto, dove la gente - soprattutto se disoccupata - si suicida a grappoli.
Ma non sembra che siano questi i ponti che preoccupano Ernesto Carbone, presunto brillante ex manager e presunto brillante parlamentare renziano secondo cui lo sciopero generale della Cgil è stato indetto per il 5 dicembre con l'obiettivo di far fare un bel ponte ai lavoratori. Che quindi, se tanto mi dà tanto e se non interpreto male il senso del suo tweet ("Così il ponte è servito", concetto ribadito oggi affermando di non avere intenzione di chiedere scusa per quello che ha scritto), sarebbero dei fannulloni.
Non torno sul fatto che i lavoratori scioperando perdono la paga, perché solo quelli in mala fede fingono di non saperlo, ma mi soffermerei piuttosto su alcuni episodi molto poco onorevoli della vita politica, personale e professionale del fedelissimo del bullo di Palazzo Chigi. A cominciare dal fatto che è stato sotto processo per sostituzione di persona perché si sarebbe intrufolato nel profilo Facebook di una sua ex per ricoprirla di merda. Lui sostiene di essere stato assolto ma della sua assoluzione in rete non c'è traccia. Crediamogli sulla parola.
E dobbiamo credergli sulla parola anche quando giura e spergiura di avere agito "in piena legittimità" per difendersi dall'accusa di essersi dato alla pazza gioia con la carta di credito aziendale quando era presidente e amministratore delegato della società Sin.
Una cosa che difficilmente il giovane renzista potrà smentire - a meno che non si voglia sostenere che il sito della Camera dei deputati è Dagospia o Chi - è quello che si legge nella sua pagina istituzionale e cioè che dal suo insediamento nel marzo 2013 Carbone ha presentato come primo firmatario una sola proposta di legge. Dunque, chi sarebbe il fannullone?
Qualcuno informi Carbone che il giorno dello sciopero generale a protestare contro le politiche del lavoro del governo di destra-destra guidato dal suo amico Matteo Renzi ci saranno anche migliaia di persone che il ponte, malgrado loro, lo fanno 365 giorni l'anno. Si chiamano disoccupati e giornalmente pensano che sarebbe meglio buttarsi giù da un ponte. Ma dubito che capirebbe: come si dice dalle mie parti, "u saziu nun cridi o diunu".

Nessun commento:

Posta un commento