Stamattina nella mia casella di posta elettronica ho
trovato la mail di un berlusconide che mi faceva gli auguri per la
"principale festività del Cristianesimo". Ecco, appunto, a parte che
non so per quale ragione hai il mio indirizzo privato ma - riappunto - hai
sbagliato indirizzo.
"E' da
qualche tempo che non comunico con Voi". Ah, sì? Strano, non me n'ero
accorta. Sarà perché non ho affatto sentito la tua mancanza?
Comunque, il
berlusconide in questione infila tutta una serie di minchiate che non so da
quale cominciare. Del genere: "È meraviglioso il
sostegno che mi avete dato nelle ultime elezioni amministrative di Roma
Capitale che ha visto più che raddoppiare il mio consenso elettorale". A
parte che non sono residente e non avrei potuto anche volendo, ti do una
notizia: non avrei votato per te neanche sotto tortura.
Dopo di che prende spunto dalle parole chiave di questa strana
giornata internazionale dei prestigiatori, in cui la gente appare e scompare e
poi riappare con una facilità tale che non c'è nemmeno bisogno di chiamare Chi
l'ha visto, "per augurare a tutti che si possa presto arrivare alla
risurrezione etica e morale che serve all'Italia ed ai cittadini per
programmare in modo sereno la propria vita e iniziare nuovamente a sognare per
i nostri figli". Ah, e perché lo racconti a me e non al tuo capo? Hai
presente il vecchio porco che fotte le minorenni e lo Stato? Ecco, lui. Perché
non lo racconti a lui?
In un crescendo di stucchevoli notizie e con tanti ringraziamenti da
parte dei diabetologi, il consigliere comunale stravotato ma mancato ("a
causa", scrive lui, dell'elezione di Marino) spiega il prolungato silenzio
postelettorale con una "profonda riflessione politica" che lo ha
spinto a "credere più di prima nell'Italia,
nella nostra storia, negli italiani ed ho deciso, per questo, di continuare,
attraverso il partito di sempre, a dare il mio contributo politico come
cittadino a tutti gli italiani, a chi crede ed ha creduto in me in questi anni".
Certo, tenuto conto che non vi arrestano nemmeno se vi mettete a sparare con i
bazooka correndo per le vie del centro, perché mai smettere? Non fa una piega.
Il fiume di miele continua con tutto un
mettersi a disposizione e uno starci vicino e un reiterare auguri di qua e
auguri di là. Ma è quando sono sul punto di vomitare che sono colpita da un
particolare: l'indirizzo mail da cui è partita la lettera a un numero
indeterminato di inconsapevoli e incolpevoli destinatari è
buonapasqua@nomeecognome.it. Cioè tu mi vuoi dire che sei così ben organizzato,
tu o il tuo "staff" (immagino che per te sia disdicevole chiamarli
collaboratori), da avere un indirizzo mail per ogni occasione e ogni
circostanza? Di solito, gli uomini "normali" ne hanno uno per ogni
amante (e lo sanno solo loro come fanno a non confondersi), e tu mi vuoi dire
che ne hai uno per natale, uno per ferragosto, uno per le elezioni
amministrative, uno per quelle europee, uno per le politiche, uno per i
compleanni, eccetera?
Per caso, ne hai una anche per quando lasci la
fidanzata? Tipo: vaiacagare@nomeecognome.it
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